Dal 30 giugno al 3 luglio le celebrazioni di Sant’Erasmo patrono di Lerici e protettore della gente di mare.
Sant’Erasmo, o Sant’Elmo, com’è anche conosciuto a Lerici e in gran parte del mediterraneo occidentale, è il patrono dei Naviganti di Lerici. Qui è venerato dal ‘400
Una storia che viene da lontano. Una storia, per molti versi, parallela con quella di San Venerio di Tino.
Ricordiamo i Fuochi di S.Elmo: dall’avviso di burrasca palesata dal Santo con le luci sugli alberi dei velieri, ai falò nelle feste del ricordo, ai lumini fatti galleggiare a pelo d’acqua ed agli odierni fuochi artificiali… la presenza, forte, del Santo per la gente di mare.
Archivio Mensile: Giugno 2023
Il passaggio dell’Alto Novarese (fino alla sponda destra del Lago Maggiore) al Regno Sardo, nelle mani di Carlo Emanuele III (1748), non provocò immediate ripercussioni sull’andamento dell’attività estrattiva della Valle Anzasca.Tuttavia la nuova amministrazione aveva già dimostrato il suo interesse all’industria mineraria in precedenza. E lo dimostra la regolamentazione fatta con le Regie Patenti del 6 novembre 1738
La tragedia è compiuta. Luca Spinola è stato ucciso. Luca Lercari catturato, processato, giustiziato, seppellito con grande pietà, grazie alla benevolenza del Doge Ottavio Gentile.
Poi il destino unisce le due famiglie oggetto della tragedia in un percorso comune. Pellina Lercari sposa Giò Maria Spinola. Da quel momento si intrecciano le due famiglie, seppure prevalga nella storia il cognome Spinola. Ma nella splendida villa di Sampierdarena sono presenti ambedue gli armi familiari.
Un percorso familiare, ma anche di genovesità e spiritualità: l’Abbazia di San Nicolò del Boschetto e la chiesa di San Francesco di Paola.
prevalgono in tutta questa storia diverse figure femminili: Pellina, Maria, un’altra Pellina e Veronica
Nella opulenta Genova del Cinquecento una tragedia prodotta da ricerca/mantenimento del potere, leggerezza ammantata da rabbia ed errore di calcolo. Una tragedia che segnerà profondamente una famiglia, ma anche un riflusso di pietà.
Il complesso minerario Semovigo – Le Cascine è costituito da diversi scavi di assaggio e di coltivazione, sia a cielo aperto che in galleria. I lavori sono distribuiti entro un’area compresa fra l’abitato di Semovigo, il Passo della Camilla e le Cinque Vie-Madonna della Corona, in Val Graveglia (entroterra del Tigullio).
Il riscontro dei lavori più antichi è documentato dal Jervis che negli anni Settanta dell’Ottocento raccolse alcuni campioni di calcopirite in una delle discariche lasciate da una società inglese circa venti anni prima.
Questa storia che viene da lontano prende spunto dalle dispendiose ricerche minerarie eseguite intorno al 1977 dalla Società canadese COMINCO e da alcune originalità che caratterizzano il complesso minerario (foto A. Valli).