La Torta dei Fieschi – A Lavagna e Cogorno tornano le feste fliscane

Copertina

Copertina – Il Conte Opizzo Fieschi e madonna Bianca de’ Bianchi, senese. A.D. 1230.

Proemio

Dopo due anni di difficoltà legate alla pandemia e al distanziamento, tornano nel Levante gli appuntamenti legati all’epopea dei Fieschi. A metà tra storia e leggenda, Lavagna con la Torta dei Fieschi (Figura 1) e Cogorno con Addio do Fantin (Figura 2 e Figura 42) e Medioevo nel borgo provano, con il gruppo storico dei Sestieri di Lavagna e i due Comuni, a riallacciare il filo della tradizione.
Una tradizione che vede impegnati in prima persona i gruppi di spettacolo e rievocazione nati in seno ai Sestieri. Sono i Musici (Figura 38 Figura 39) e Sbandieratori (Figura 3 e Figura 40), le Gratie d’Amore (danza, Figura 4), i Cavalieri del Fiesco (gruppo d’armi antiche, Figura 43Figura 35, Figura 36 e Figura 37) e gli Arcieri.
Passione e impegno per la rievocazione storica e la divulgazione sono stati premiati.
Addio do Fantin di Cogorno e Torta dei Fieschi di Lavagna sono state, nei mesi scorsi, al centro di un’approfondita valutazione da parte dei ricercatori della Società Italiana per la Museografia e i Beni DEA (Simbdea). E sono stati scelti per rappresentare la Liguria nel progetto di mappatura delle rievocazioni storiche. Proprio in questi giorni i ricercatori torneranno per completare la schedatura dei due eventi. Faranno interviste, produrranno immagini e videoriprese che entreranno a far parte del Catalogo Generale dei Beni Culturali.

Gli eventi Addio do Fantin e Medioevo nel Borgo

Si comincia il 12 di agosto a San Salvatore di Cogorno sul sagrato della Basilica dei Fieschi con Medioevo nel Borgo. È un salto indietro nel tempo. Lo spazio monumentale della basilica trecentesca voluta dai Papi Fieschi e la cornice di palazzi che ancora mostrano tracce di antico splendore si trasformeranno. Saranno un borgo medievale con artigiani, mercanti, giullari. Proprio in un giorno di festa si vuole immaginare quel borgo con la presenza di cantastorie, di sputafuoco, del falconiere con le sue splendide bestie, delle dame che visitano i banchi della seta e del ricamo, degli uomini d’arme che preparano le loro attrezzature per la caccia e per la guerra. E poi musica, danza e giochi per i più piccoli.
Proprio lo scenario magico della Basilica ha suggerito a San Salvatore, su iniziativa del vicesindaco Enrica SOMMARIVA, l’idea di un Gruppo storico dei Maestri ardesiaci. Un Mastro costruttore, Carpentieri, Magistri ad muros, Lapicini, Tegulares, Sculptores e Operai generici rievocheranno la costruzione di questo monumento nazionale le cui pietre si innalzarono verso il cielo nel lontano XIII secolo…
Uomini, le cui mani ed estro, ci hanno regalato ciò che ancora è sotto i nostri occhi e deve essere preservato, con l’aiuto di tutti, per le future generazioni…

La magia della Basilica di San Salvatore dei Fieschi

Da un’idea del vicesindaco Enrica SOMMARIVA e con la collaborazione dell’architetto Osvaldo GARBARINO, le due giornate riserveranno ai visitatori sorprese e momenti di approfondimento sulla storia della Basilica. Ma soprattutto su quello che la storia, quella ufficiale, non ci racconta: ovvero chi ha ideato, progettato, realizzato e abbellito questo straordinario monumento medievale che ha sfidato i secoli ed è arrivato fino a noi.
Le maestranze, oscure ma geniali, del Tempo delle Cattedrali!!!
Alla sera del 12 agosto lo spazio magico della Basilica si trasforma ancora per ospitare un concerto di musica medievale e popolare. Protagonista l’Ensemble Enerbia diretto da Maddalena SCAGNELLI con arpa bretone, pifferi e cornamuse della tradizione, voci narranti e canto.
Con gioia inizio la mia canzone. Trovatori, giullari e pellegrini dalla Provenza al Tigullio.

Immagine citata nel testo

Figura 6 – I manifesti della Torta dei Fieschi: quello storico, a sinistra, e quello più moderno, a destra.

La notte magica alla Basilica dei Fieschi

Passata la notte, il 13 agosto San Salvatore si trasforma ancora e si prepara per la grande serata dell’Addio do Fantin ovvero l’addio al celibato del Conte. La ricostruzione, anch’essa a metà tra storia e leggenda, del saluto che Opizzo Fiesco, Conte di Lavagna, fratello maggiore del futuro Papa Innocenzo IV volle dare ai suoi buoni uomini, alle sue dame (Figura 27), a cortigiani vassalli (Figura 29) e soldati (Figura 5 e Figura 30) in vista delle nozze.
Ecco allora davanti a una ricca tavola imbandita e alla luce delle fiaccole, musiche, danze, giochi d’arme di bandiera, giochi di fuoco e  ambascerie degli alleati delle corti vicine.

La grande Torta dei Fieschi

Un salto di poche ore ed ecco, il 14 agosto, Lavagna prepararsi all’evento che dal 1949 si trasforma nella notte più calda e partecipata del Levante: la Torta dei Fieschi. Ci piacer ricordate qui una breve carrellata dei costumi originali della festa, in origine realizzati dal Laboratorio del Calcio in Costume di Firenze (Figura 7, Figura 8, Figura 9, Figura 10 e Figura 11).
La festa trae spunto dalla citazione di un trattato seicentesco in cui viene ricordato l’arrivo di Opizzo, gran capitano dei senesi, signore di Lavagna e di molte altre castella, vittorioso sul campo di battaglia.
Tralasciando fatti d’arme e intrighi politici, Lavagna da oltre settant’anni celebra un episodio felice: le nozze del Conte Opizzo (Figura 12Figura 13 e Figura 41) con la nobildonna senese Bianca dei Bianchi (Figura 14 e Figura 15). In quella occasione vennero invitati non solo nobili e cavalieri ma tutto il popolo potè goderne, ed ecco allora la Torta dei Fieschi (Figura 16), un dolce colossale (Figura 1) oltre sette quintali che viene distribuito con un gioco delle coppie. La  ricerca dell’anima gemella da cercare nella folla con biglietti azzurri e rosa e nomi legati alla storia.
Le coppie che si formano gustano una fetta del dolce, tutto intorno il corteggio lucente (Figura 17, Figura 18, Figura 19, Figura 20, Figura 21 e Figura 22), lo spettacolo sul palco (Figura 23, Figura 24, Figura 25, Figura 26, Figura 27, Figura 28 e Figura 29), le armi (Figura 30, Figura 35, Figura 36 e Figura 37), le danze, le bandiere (Figura 31 e Figura 32), i giocolieri (Figura 33 e Figura 34) e la musica.
E Torta dei Fieschi sia…

La ricca tavola imbandita dell’addu au Fantin con gli illustri ospiti

I giochi di abilità, di luce e di fuoco con il Gruppo dei Sonagli di Tagatam

Gran parte delle immagini, nonché i filmati provengono dagli archivi di ArcheominoSapiens e dell’Autore. Altre fotografie sono di Francesco LEONI (foto storica), Giuseppe BENINI, Alfredo BARNI, FOZO FLASH Lavagna, Cristiano MAGRI, Giuseppe FAENZA e Eddy PANZACCHI (foto recenti)

basilica dei Fieschi, San Salvatore di Cogorno, Cogorno, città metropolitana di Genova 16030, Italia

Lavagna, città metropolitana di Genova, Italia

 

Rispondi