Alta Val Graveglia, fra scorci mozzafiato, archeologia e antiche miniere

di Emery VAJDA

Un nuovo amico di ArcheominoSapiens, Emery VAJDA, ha creato questa galleria di foto spettacolari ed evocative scattate in Alta Val Graveglia.
È un ideale passeggiata fra paesaggi autunnali e scorci invernali.
Dal massiccio del monte Zatta, ai monti Coppello e Chiappozzo, dal monte Porcile al monte Roccagrande.
Percorriamo idealmente la storia della Valle, da quella più antica a quella vissuta e raccontata da Hugo PLOMTEUX (Cultura contadina il Liguria. La Val Graveglia, 1980, SAGEP Ed. Genova). Passiamo dalla Rocca di Lagorara con la cava attiva nel Neolitico, al monte Chiappozzo con le cave da cui venivano estratte le lastre per i tetti di Disconesi (e non solo). Ci affacciamo alla stazione di caccia (forse mesolitica) della Piana del Biscia e poi andiamo a quella del Roccagrande.
Saliremo al monte Porcile che, in un tramonto invernale, sarà un balcone sul Tigullio, fra le penisole di Sestri Levante e Portofino, con vista fino alla Francia. Oppure potremo cercare con lo sguardo la Corsica, ancora dal Roccagrande.
Un percorso immersi nell’ambiente, un percorso di emozione e di colore, ma anche di ricordi, di fatica e di sudore di uomini e donne, per estrarre quelle ricchezze che ha regalato la geologia e che l’ingegno umano ha saputo sfruttare.
(Redazionale)