Copertina – Gustav KLIMT, l’ Albero della vita, 1908-1911. Matita, pastelli e lamina metallica su carta, circa 200 x 306 cm. Vienna, Österreichisches Museum für angewandte Kunst. Il trittico che il maestro viennese progettò per l’abitazione del mecenate Adolphe Stoclet. Alberi, una storia che viene da lontano Proviamo a pensare qual’è la nostra reazione alla parola albero. Beh, […]
Archivio Categoria: Archeologia
Articoli di Archeologia
Borgonovo è un piccolo centro sulle strade che dal mare portano a Parma e Piacenza. Un piccolo borgo noto ai piu per la presenza di una strettoia fatta dal sottopasso ad un vecchio palazzo. Ma anche qui ci sono storie da raccontare. Alcune vere, alcune nella memoria e qualcuna piu frutto di coincidenza toponomastica.
Vale comunque la pena di ricordarle
Cassana, presso Borghetto, è in insediamento d’altura, un tipico castellato ligure, poi divenuto importante sito strategico. Da castellano a castello e torre di presidio brugnatese. Decaduto il castello fu edificata sulle sue rovine la chiesa di fondazione degli abati-ordinari di Brugnato. Restano indizi dell’originaria fortezza (come in molti toponimi locali). E restano anch sule muro della porta laterale, alcuni stemmi dell’abbazia, come in altre chiese d’istituzione abbaziale. Ma anche qui non mancano le interpretazioni esoteriche ed i riferimenti al passaggio dei Templari…
Il sale, una polvere bianca che ha cambiato la vita dell’uomo.
Col sale ha potuto conservare il cibo. Ha conservato il latte facendo il formaggio, la carne ed il pesce mettendoli sotto sale, ha reso sapidi i cibi sciapi.
Una ricchezza divenuta preziosa merce di scambio. Ha condizionato commerci e alleanze, guerre e neutralità. Oggi è solo sale, una banalità, una saporita normalità che troviamo in ogni spaccio sperduto nelle campagne ed in ciascun supermercato. Ne abbiamo perduto il senso del suo potere e della sua ricchezza.
Copertina – Sandro BOTTICELLI, banchetto nuziale di Nastagio DEGLI ONESTI, 1483 (da wikipedia.org).L’origine della Zuppa Inglese è contesa fra Firenze e Bologna. C’è chi vuole che fra gli ingredienti ci sia anche la cioccolata (in polvere o in crema)… Ma la realtà è differente. Reading Time: 18 minutes Le origini della zuppa inglese Non bisogna […]
I Teli dell’Abbazia del Boschetto. Una serie di pannelli in tela bleu che rappresentano la passione di Gesù Cristo. Erano utilizzati dai Benedettini per allestire il Sepolcro del giovedì Santo.
Non se ne conosce l’Autore. Molto probabilmente un Benedettino che ha preso ispirazione dalle opere di Aldert DÜRER.
Oggi questa tradizione di fede, arte e religiosità si è persa. Restano i Teli, conservato presso il Museo Diocesano.
Infine una tradizione da sfatare: non sono assolutamente di tela Denim come il colore ha spesso condotto a fraintendimenti.
Battista Spinola, doge, uomo di cultura, uomo di pace. Una vita alla ricerca della pace interiore trovata nella cultura e nella coltura della vigna e del territorio. Due luoghi di pace: il castello Belforte e l’Abbazia del Boschetto.
Poi due personaggi fondamentali ad una profonda e singolare storia d’amore. Tommasina, giovane e bella. Il cristianissimo Luigi XII di Francia. Un coup de foudre… Un immenso amore… platonico… E poi il perdono che scaturisce da un altro amore profondo, quello di Battista verso la moglie Tommasina.
Infine un’originalità poco notacoltivazione della vigna con l’impiego di animali da tiro…
Settembre, si avvicina l’inverno… Ultima opportunità per cercare e recuperare legna dalle spiagge (dopo le mareggiate estive) o dal greto dei fiumi (dopo le alluvioni autunnali). Una tradizione, ma per uso personale è ancora possibile nonostante le pastoie burocratiche.
Copertina – LUNAE, Base con dedica a LUNAE, in Marmo Bardiglio (I sec. aC) Reading Time: 8 minutes Prologo Si terrà oggi a Chiavari, presso il Museo Archeologico Nazionale (via Costaguta, civ. 4) una presentazione della mostra La Pietra di Luna, Il marmo di Luni e l’Impero romano, È ’l’evento culturale più significativo del momento.Ne […]
Le Fieschine dell’Opera Pia Conservatorio Fieschi. Aveva per scopo …ricovero e ammaestramento gratuito delle zitelle, povere, orfane, onde poi volontarie, ritornare alla società, religiose, care all’industria, di esempio alle loro uguali…
Fin dal 1772 sono uscite, dalle loro abili mani, opere mirabili. Dai tessuti di seta ai meravigliosi ricami per le vesti di reali, nobili ed ecclesiastici importanti (e narcisi).
Chiavari, Corso Millo, necropoli dell’Età del Ferro. Tomba 47b: kylix (coppa per gustare il vino) dal corredo della tomba. Per altre notizie: S. PALTINERI (2010, p. 60). Reading Time: 12 minutes Introduzione al bere come questione culturale… Quelle che seguono sono solo brevi e schiumeggianti note che, spero, potranno rinfrescare una mezz’oretta di lettura… Nessuna […]
La storia comincia in Cina circa 6000 anni a.C. Molto piu tardi arrivano a Genova i bozzoli del baco da seta nascosti in canne di bambù. E da quel momento si avvia una grande attività, un’industria molto particolare.
Dalla prima metà del Duecento si comincia a tingere la seta e a venderla con panni quasi lavorati.
Alla fine del secolo, la tessitura dello zendado apre nuovi ed infiniti orizzonti.
Poi la decadenza, ma è un problema generalizzato che investe non solo Genova
In copertina: il peso litico da venti libbre proveniente dalla città di Luni Reading Time: 13 minutes La colonia romana di Luni Luni: colonia romana fondata nel 177 a.C., avamposto militare contro i Liguri Apuani, emporium dal III sec. a.C., portus fluviale mercantile e grande città che ha raggiunto la sua massima notorietà per il traffico dei […]
La storia comincia in Cina circa 6000 anni a.C. Molto piu tardi arrivano a Genova i bozzoli del baco da seta nascosti in canne di bambù. E da quel momento si avvia una grande attività, un’industria molto particolare. Damaschi, velluto, il famoso. velluto nero di Genova, copiato malamente dai francesi e venduto per genovese.
Una truffa scoperta ed arginata.
Copertina – Particolare del portale con trigramma di San Bernardino e degli archetti pensile sui resti del palazzo storico di piazza Sant’Agostino alla Spezia. Prologo Da alcuni giorni la stampa locale (COMUNE DELLA SPEZIA, 2022 su Gazzetta della Spezia&Provincia; TENCA, 2022) propone l’annuncio dell’inizio dei lavori in un angolo molto significativo e dimenticato da tempo, di […]
La villa tardo-romana del Casale (IV secolo) di Piazza Armerina. Una splendida costruzione aristocratica arricchita di fantastici affreschi e, soprattutto, pavimenti a mosaico. Alcuni di dimensioni estremamente inconsuete. Scene di vita e soprattutto svago: dalla caccia alla pesca, dagli sport alle gare. Rappresentazioni fantasmagoriche di situazioni e momenti anche molto particolari.
Il fascino del Marmo, il Marmo classico Lunense o Apuano. Bianco e statuario. Ma quanti altri marmi. Il Marmo di Punta Bianca. E poi i non Marmi: le brecce, i calcari, le ofioliti, fino alla Pietra Paesina. Belli, lucidatili, lavorabili, originali, ornamentali, materie d’arte. Sono un’infinità. Talvolta piccoli giacimenti sfruttati in una sola cava. Ma ne restano i nomi evocativi e le opere.
In copertina: particolare della stratigrafia del sottofondo di un pavimento a mosaico. Domus dei Mosaici, Mosaico del Circo Massimo di Roma (V sec. d.C.). Reading Time: 18 minutes Premessa alla via dei marmi di Luni Questa storia comincia nel 177 a. C.. È l’anno di deduzione della colonia romana di Luni, la città che raggiungerà […]
Filo e fuso: l’antica arte di filare la lana. Dall’iconografia alle fonti storiche, dalla cultura materiale all’archeologia sperimentale.
E poi a ricerca è continuata. Sono stat trovate molto foto che mostrano le differenti fasi del lavoro in località e con strumenti anche lievemente differenti. Ma c’è un Fil Rouge che unisce il tutto ed è l’orgoglio fare uno dei tanti lavori femminili, fondamentali
La valle Lagorara si trova in comune di Maissana, nell’entroterra fra il Tigullio e lo spezzino. È una valle profonda, misteriosa e suggestiva. È dominata dai monti Porcile, Verruga e Scogliera. Dal punto di vista ambientale è dominata della altissime pareti a strapiombo di uno dei più vasti affioramenti di diaspri. I Diaspri di Monte Alpe della letteratura geologica.
Ma in valle Lagorara si trova la più antica, longeva (per durata di attività) e ampia cava di diaspro e radiolarite conosciuta. In Liguria Orientale non si trova l’ossidiana ed è rara la selce, rocce adatte alla preparazione dei più antichi utensili usati dall’uomo. Ma in Valle Lagorara ci sono diaspri, selci a radiolari e radiolariti. Sono rocce molto particolari ed essenzialmente silicee. Questa loro caratteristica è stata riscontrata e sfruttata anche dall’uomo che, cinquemila anni fa, ha scoperto l’affioramento di Valle Lagorara ed aperto la cava. E nel frangente ha perfezionato le tecniche estrattive e di scheggiatura. Basti pensare che gran parte dei mazzuoli per l’estrazione del diaspro sono di eclogite, una roccia la cui presenza più prossima è nel ponente ligure.
Un unico capitello figurato nel chiostro dell’isola del Tino: un leoncino, poi una rosetta ed un fiore su lungo stelo in mezzo a fogliami. Un pezzo unico. Le analisi petrologiche hanno indicato che il capitello è stato realizzato da un blocco di marmo aprano. Un riuso? Un elemento realizzato sul posto? In realtà, non c’è grande impiego di marmo apuano sui monumenti dell’isola. Un’importazione?
Sono stati cercati confronti, ma…
Una lettura casuale riporta alla mente immagini dell’infanzia. La mia nonna, Gina, che sovrintendeva al lavaggio delle lenzuola: acqua bollente nella tinozza dove erano le lenzuola e la soda. E girare, rimestare, girare, rimestare e… ancora acqua bollente… un rito più che un bucato. E poi stendere fuori, all’aria di Firenze… Oggi quelle lenzuola profumano ancora di sole, di brezza, di pulito, di Firenze, di anni Cinquanta… di gioia…
Copertina – Gustav KLIMT, l’ Albero della vita, 1908-1911. Matita, pastelli e lamina metallica su carta, circa 200 x 306 cm. Vienna, Österreichisches Museum für angewandte Kunst. Il trittico che il maestro viennese progettò per l’abitazione del mecenate Adolphe Stoclet. Alberi, una storia che viene da lontano Proviamo a pensare qual’è la nostra reazione alla parola albero. Beh, […]
Copertina – Planimetria delle ricerche svolte dal 13 agosto al 14 settembre 1911 a Macugnaga – Val Quarazza. Riproduzione della carta conservata presso l’ex Distretto Minerario di Torino. Da una ripresa fotografica degli anni Ottanta del secolo scorso. Prologo In ogni epoca e ad ogni latitudine l’uomo ha subito il fascino sottile e contrastante dell’oro. […]
Nel duecentesimo anniversario della sua nascita vogliamo ricordare Domenico CHIODO.
Ufficiale della Marina Sarda è ricordato per avere realizzato un’opera mastodontica per la sua epoca: l’Arsenale Militare della Spezia.
È da sottolineare che il progetto e la sua realizzazione furono estesi anche ad una parte ingente della città dovendo prevedere tutte quell’indotto di opere logistiche e di servizio per i cantieri, per l’impianto e per il personale militare e non.
Fu certo un’impatto notevole sulla città e sull’ambiente, ma fu anche un modello di sviluppo sociale ed economico per la Città.
Una grande opera che non può prescindere da essere inquadrata nell’epoca e che è miope criticarla con un’ortodossa visione ambientalista odierna. Anche l’attuale visione radicale green ha i suoi limiti quando esasperata. Non parliamo poi se applicata a ritroso nel tempo.
La storia del consumo di legno e frutti degli alberi del genere Olea si perde nei tempi più remoti. Rinvenimenti da Gesher Benot Ya`aqov in Israele risalgono a quasi 800.000 anni fa e indicano che forme umane arcaiche, molto precedenti la nostra, annoveravano le olive selvatiche fra il loro nutrimento. Le olive sono amare e diventano appetibili al nostro palato attuale dopo opportuni processi (ad esempio un mese in salamoia); dobbiamo perciò presumere che quegli antenati avessero gusti più rustici, o che già praticassero manipolazioni
Copertina – Particolare del portale con trigramma di San Bernardino e degli archetti pensile sui resti del palazzo storico di piazza Sant’Agostino alla Spezia. Prologo Da alcuni giorni la stampa locale (COMUNE DELLA SPEZIA, 2022 su Gazzetta della Spezia&Provincia; TENCA, 2022) propone l’annuncio dell’inizio dei lavori in un angolo molto significativo e dimenticato da tempo, di […]
Battista Spinola, doge, uomo di cultura, uomo di pace. Una vita alla ricerca della pace interiore trovata nella cultura e nella coltura della vigna e del territorio. Due luoghi di pace: il castello Belforte e l’Abbazia del Boschetto.
Poi due personaggi fondamentali ad una profonda e singolare storia d’amore. Tommasina, giovane e bella. Il cristianissimo Luigi XII di Francia. Un coup de foudre… Un immenso amore… platonico… E poi il perdono che scaturisce da un altro amore profondo, quello di Battista verso la moglie Tommasina.
Infine un’originalità poco notacoltivazione della vigna con l’impiego di animali da tiro…
La tragedia è compiuta. Luca Spinola è stato ucciso. Luca Lercari catturato, processato, giustiziato, seppellito con grande pietà, grazie alla benevolenza del Doge Ottavio Gentile.
Poi il destino unisce le due famiglie oggetto della tragedia in un percorso comune. Pellina Lercari sposa Giò Maria Spinola. Da quel momento si intrecciano le due famiglie, seppure prevalga nella storia il cognome Spinola. Ma nella splendida villa di Sampierdarena sono presenti ambedue gli armi familiari.
Un percorso familiare, ma anche di genovesità e spiritualità: l’Abbazia di San Nicolò del Boschetto e la chiesa di San Francesco di Paola.
prevalgono in tutta questa storia diverse figure femminili: Pellina, Maria, un’altra Pellina e Veronica
Nella opulenta Genova del Cinquecento una tragedia prodotta da ricerca/mantenimento del potere, leggerezza ammantata da rabbia ed errore di calcolo. Una tragedia che segnerà profondamente una famiglia, ma anche un riflusso di pietà.