Mancine, gru e camalli nel Porto Antico di Genova

Una vista attuale del porto di Genova ripreso dall’isola delle Chiatte.
Ricorre la Lanterna, icona di Genova, che si affaccia su alteri carri-ponte (Figura 1 e Figura 2) o traspare da una selva di alberi (Figura 3). Accanto si paventa la moderna architettura del Matitone (Figura 4).
Poi c’è il Porto Antico testimone di Storia e di storie che vengono da lontano.

Fino alla metà dell’Ottocento, quasi tutte le merci arrivate o in partenza da Genova erano movimentate solo da motore umano, cioè sulla schiena dei camalli (Figura 20). Naturalmente erano noti ed utilizzati occasionalmente argani manuali o argani a ruota montati in banchina o su pontoni galleggianti (Figura 22). E fra i primi sollevatori meccanici apparsi in porto si ricordano le gru a manovella. Ma i loro limiti di utilizzo e di portata ne limitarono l’impiego.
L’avvento dei treni e delle vie ferrate, fu stimolo per impiegare il vapore anche per il sollevamento di pesi. Era l’alba delle mancine e, poi, delle gru idrauliche. Tuttavia, a differenza dei treni, non era pratico dotare di caldaia ogni macchina. Così venne sperimentato un ...complesso sistema di gru idrauliche, mosse dalla pressione di un liquido (acqua saponata) che una sola stazione di pompaggio a vapore poteva tenere in pressione, aiutata da un certo numero di serbatoi di “compensazione”  montati su torrette e situati… in punti strategici del porto

Ultimo testimone di quell’epoca è la mancina di lamiera (la mitica Numero 4, Figura 5, Figura 6, Figura 7, Figura 8 e Figura 21). Simbolo un po’ retrò di innovazione. Fascino di audacia futurista. Una macchina compatta, rivestita di lamiera rivettata (chiodata, non saldata) che si ergeva su un piedistallo in muratura e blocchi di granito, oppure su un cavalletto (Figura 14). Sporgeva il braccio possente, un traliccio equilibrato da contrappesi racchiusi in una ruota, anch’essa di lamiera. Quella nelle immagini è l’unica superstite, restaurata, della batteria di settanta macchine costruite dalla Tannet & Walker a servizio del porto. …Tirava su dieci tonnellate. Non era uno scherzo  maneggiarla, ci voleva un’abilitazione speciale per manovrare le mancine idrauliche, che funzionavano con un sistema complesso di pompaggio d’acqua compressa che spingeva pistoni, muoveva catene, tirava cavi...
Poco distante, dietro i magazzini ancora presenti, quello del Cotone in particolare, sul molo, sono conservate le gru elettriche della FIORENTI (Figura 12) e della SAVIGLIANO
 (Figura 15, Figura 16, Figura 17 e Figura 18). Scorrevano su un apposito binario e movimentavano lo scarico delle merci dalle navi attraccate al Molo Vecchio (Figura 9, Figura 10,.

Nel 1929 presero avvio i lavori di costruzione del nuovo Bacino di Sampierdarena (all’epoca Bacino XXVIII ottobre, poi Bacino Mussolini). Nel 1932, epoca dell’acquarello di Aldo RAIMONDI (Figura 19) erano stati realizzati i ponti Etiopia ed Eritrea, armati con una batteria di 24 nuove Gru dette caprazoppa, poiché appoggiate sia a terra che al lungo Magazzino ( Figura 11, Figura 13). …Erano gru elettriche moderne e innovative, costruite per la prima volta nel 1902 dalla società Servettaz Basevi.… Il sistema di acqua in pressione centralizzato le rendeva capaci di operare simultaneamente (Elevatori nel Porto di Genova)