Sale delle Alpi: la leggenda del sale di Bex, Vallon Vaud (CH)
L’avventura del sale di Bex è cominciata per caso con la disavventura capitata a tale Bracaillon.
È stata la curiosità a fargli scoprire una miniera di sale coltivata dagli gnomi.
In realtà la presenza del sale nella regione di Chablais fu scoperta veramente per caso, nel XV secolo. Lo Chablais si estende sul versante orientale della valle del Rodano, nel tratto terminale, prima dell’immissione nel Lago Lemano.
Intorno alla metà del XVI secolo, diverse vie del sale convergevano verso i Cantoni svizzeri. Ma nonostante ciò le comunità locali, si dovevano approvvigionare di sale in Francia, in Germania, in Savoia ed a Venezia.
La Valle del Rodano fu fondamentale per il commercio del sale. Tommaso I° di Savoia aveva addirittura fondato una città, Villeneuve, sulla via commerciale che collegava l’Italia alla Germania attraverso il Gran San Bernardo. E questa fondazione fu figlia proprio dei possibili vantaggi economici e commerciali.
Il sale era una necessità. Rappresentava un punto di potere per chi lo possedeva e giocava un ruolo politico cruciale nel panorama dell’epoca. Diciamo, che aveva un po’ il ruolo del petrolio di oggi.
Gli impianti più antichi, quelli per la concentrazione della salamoia (graduation) sono spariti. Non rimane più nulla delle vasche (poêles) utilizzate per l’evaporazione (salinage). Sopravvivono, invece, i siti delle antiche saline del Chablais e si possono ancora vedere gli edifici/ stabilimenti più recenti, legati allo sfruttamento del sale.