Lagora e Lagora (I)

Copertina

Copertina – Acquerello di Edward LEAR, il Golfo della Spezia nel 1862 (da FB_gianpaolo_dulbecco). Seppure una vista in lontananza, è di particolare interesse, in questo dipinto, la porzione fociva della valle del Lagora, rappresentata prima del Canale Lagora.

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Proemio

Un ambiente naturale, un golfo magico (Figura 1) amato per soggiorni di riposo creativo dalla sensibilità di artisti eterogenei. Si ricordano George Gordon Lord BYRON (Figura 2), Percy B. SHELLEY (Figura 3), George SAND (pseudonimo di Amantine Lucile Aurore Dupin, Figura 4; amata da Fryderyk CHOPIN (Figura 5), David Herbert LAWRENCE (Figura 6), Richard WAGNER (Figura 7), fra gli stranieri. E Sem BENELLI (Figura 8), Mario SOLDATI (Figura 9), Attilio BERTOLUCCI (Figura 10), Cesare PAVESE (Figura 11), Eugenio MONTALE (Figura 12), Giulio EINAUDI (Figura 13), per ricordarne alcuni.
Ma …Con l’avvio dei lavori per la costruzione dell’Arsenale Militare la città subì una trasformazione radicale e profonda, ed anche i dintorni mutarono per sempre aspetto. In pochi anni la città aumentò considerevolmente come estensione e come numero di abitanti. Prese a crescere con la costruzione di nuovi quartieri e nuovi caseggiati, ma per farlo dovette sacrificare molto del suo stesso passato così che, presa da una frenesia di rinnovamento, non risparmiò nulla al piccone demolitore… (BABRBUTO, 2019).
Grandi e piccoli interventi. Alcuni molto invasivi come la realizzazione dell’Arsenale Militare (Figura 14) o lo sbancamento del Colle dei Cappuccini (Figura 15), oppure la canalizzazione e copertura di tutti gli alvei.
Altri meno incidenti, ma egualmente irrispettosi del passato e delle origini storiche, come la ricostruzione in salsa green deal del vecchio palazzo di piazza Sant’Agostino (Figura 16), o la trasformazione di quanto rimaneva del Convento delle Clarisse e chiesa di Santa Cecilia (Figura 17). Un caso, questo, particolarmente inquietante poiché, nonostante qualche ricerca eseguita, potevano essere presenti ancora possibili resti del Museo Archeologico, sepolti dai bombardamenti della seconda guerra (Figura 95). Ed ancora, l’abbandono a se stessa della casa-torre di via dei Biassa (Figura 18).
È doveroso ricordare che nel 1904, durante la ristrutturazione del vecchio palazzo del Comune (del 1420), presso via dei Biassa, vennero alla luce alcune colonne (Figura 19), forse marmoree. …Ubaldo MAZZINI ci descrive i resti della loggia della Curia perfettamente. Lì si adunava il Parlamento, si rogavano gli atti, si amministrava la giustizia. Sarebbe perfino possibile, come Mazzini auspicava, ricostruirla esattamente com’era. L’obbiettivo non credo debba essere questo, ma un altro: sapere dove sono finiti quei resti... (REDAZIONALE, 2019). 
Un altro indizio perduto della profonda storicità di questa parte del borgo. 
Recentemente, poi, sono riapparse colonne con capitello (Figura 20) ed un soffitto voltato durante la ristrutturazione di un locale in via Sapri, angolo via del Prione.

Il Lagora prima del Lagora

Agostino FOSSATI (Figura 21) è stato un noto pittore, soprattutto paesaggista, della Spezia. La su fama si accumuna alla particolare attenzione rivolta al mutare della sua città. Si forma, come artista, prima a Brera dov’è allievo di SABATELLI e HAYEZ, e poi presso l’Accademia Ligustica di Genova. Con tale bagaglio culturale ritorna alla sua Spezia.
Qui dipinge e disegna, paesaggi e navi. Le sue navi raccontano la storia della flotta sabauda precedente (Figura 22) e successiva (Figura 23) all’Unità d’Italia. Ma soprattutto i suoi paesaggi sono una testimonianza. Forse l’unica così precisa e completa, della Spezia. Una città, forse povera, ma ancora originale. Sono …un documento primario nella storia di un borgo marinaro che, tra settimo e nono decennio (dell’Ottocento), divenne città industriale… (da Mara BORZONE).
La nostra storia che viene da lontano comincia con un’immagine della Spezia vista da ponente (Figura 24). È un lavoro giovanile del FOSSATI, dipinto quando doveva avere al massimo 30-36 anni.
È una rara immagine, seppure parziale e solo terminale, della Valle del Lagora prima della realizzazione dell’Arsenale Militare.
Si piò percorrere con lo sguardo il lungomare della vecchia Spezia, probabilmente partendo dalle parti di Marola (in base alla distanza dal centro).
Oltre al nucleo storico della città, si distinguono i nuovi palazzi di via Chiodo, il Castello San Giorgio e il Colle dei Cappuccini, che scendeva fino al mare, presso l’attuale Capitaneria di Porto.
In primo piano potrebbe essere la foce del torrente Biassa.

Un’immagine emblematica del Lagora

Pochi sono gli indizi circa l’ambiente e le frequentazioni precedenti alla rivoluzione indotta dall’Arsenale Militare.
La Valle del Lagora era certamente un’ampia pianura alluvionale soggetta ai capricci dei numerosi alvei. Una pianura alluvionale sartumosa e paludosa, come quella più orientale di Migniarina.
Le presenze umane rivelate dall’archeologia sono poche, ma importanti. I ritrovamenti di San Vito di Marola, un ricco insediamento della prima Età Imperiale che ha restituito elementi architettonici, monete e ceramiche (GAMBARO e GERVASINI, 2004), ma anche i resti di una necropoli. Poi quelli del Muggiano con i lembi di pavimento a mosaico, un mascherone e diverse statuette in marmo (GAMBARO e GERVASINI, 2004). Ed ancora a Fezzano un fondo, una darsena e forse addirittura una residenza con approdo che potrebbe essere di epoca romana, anche sulla scia dei precedenti (1920) riconosciuti dal MAZZINI e, infine,  Limone (tomba a cassetta).
Molti sono stati rinvenuti in concomitanza degli scavi per l’arsenale e sono stati fondamentali, come le due statue stele La Spezia I e II  (Figura 25; AMBROSI, 1971-72 e AMBROSI, 1972).

immagine citata nel testo

Figura 30 – La Spezia e il suo Golfo nel 1692. L’immagine è ripresa da un portolano tedesco che ricorda le campagne del Principe Eugenio in Italia (da FB_annalisa_tacoli)

Un precedente all’arsenale: il darsenale sforzesco

Una breve parentesi.
Nel 1471 (1470 per alcuni AA), si registra la creazione, a Spezia, di un darsenale (arsenale) sforzesco per il rifugio e la costruzione di galee (Figura 26). L’opificio, che fu distrutto dopo soli 6 anni, è ricordato dal MASSA nel 1667, poiché le pietre con cui era stato costruito furono riutilizzate nell’ampliamento cinquecentesco delle mura urbiche. Questo particolare reimpiego fu sollecitato dagli abitanti della Spezia che rivolsero una petizione a Genova (BERTONATI, 2012; Figura 27).
L’arsenale sforzesco
sarebbe sorto alla foce del torrente Vanicella (che tagliava in due il quartiere del Torretto), presso l’attuale piazza Sant’Agostino (Figura 28), alla base del Poggio (FALCONI, 1877).

Non vi è certezza in questa localizzazione, ma pare la più probabile e giustificata, anche da alcuni toponimi. Un esempio per tutti, il …caso delle proprietà degli eredi del cittadino Antonio Massa, il termine è così citato: «per terra ortiva, vineata et arborata con casa alla darsina, cinta di muro, [confina] di sopra e da un lato la via, di sotto la spiaggia, dall’altro il m(agnifico) Agostino Oldoino». Il fatto che nello stesso documento, oltre a darsina e spiaggia, compaiano anche i termini riva del mare e ziffra, è indice della differenza semantica di questi vocaboli, ma quello che interessa maggiormente è che la zona chiamata darsina non era immediatamente lambita dal mare, ma aveva come confine inferiore la spiaggia… (BERTONATI, 2021). Una darsena protetta, ma certamente con un accesso dal mare.

Un ardito progetto seicentesco che avrebbe sconvolto il Golfo

Seguì un lungo periodo di decadenza.
Nel tentativo di arginare la dilagante povertà, nel 1640 (Figura 99) i genovesi svilupparono un ardimentoso progetto: interrare il golfo, deviandovi il fiume Magra e così aumentare i terreni da dedicare all’agricoltura (MAZZINI, 1920).
Non immaginavano certo di riproporre una situazione naturale già vista fra 3,6 e 2,8 milioni di anni prima, nel Pliocene Superiore… (Figura 29).
Il progetto saltò, fortunatamente, per mancanza di fondi…
Senza ulteriori scossoni innaturali l’ambiente si è mantenuto per secoli più o meno come lo troviamo raffigurato fino alla vigilia dei radicali mutamenti della seconda metà dell’Ottocento.
Il nucleo originale della Spezia è rimasto immerso in un ambiente profondamente naturale. …Un Borgo racchiuso da vecchie mura che la cingevano in un ristretto perimetro e circondata da terreni pianeggianti dove, tra orti e campi (Figura 30 ) scorrevano numerosi canali di cui rimangono alcuni toponimi a ricordarlo (via dello Stagno, via della Sprugola, via dei Molini)… (BARBUTO, 2019).
Se focalizziamo l’immagine alla sola città della Spezia della fine del XVII secolo (Figura 30 e Figura 99), non possiamo ignorare la presenza di porte e torri, che le arricchivano.
Un manoscritto appartenuto al MAZZINI recitava: …1767 – Quest’anno fu disfatta una Torre di 100 e più palmi, detta la Torre di S. Bernardino, posta sopra la Porta che conduce a Genova, e vi fu necessario di molta spesa, e di non poca fatica per atterrarla, poiché era di una materia di molto forte e ancora Quest’anno fu dell’intutto disfatta una altissima Torre che soprastava alla Porta detta di S. Agostino, una di cui parte di già era rovinata per l’antichità, ed il rimanente minacciava la totale rovina

Dopo il darsenale sforzesco l’intuizione militare di Napoleone

Napoleone Bonaparte (Figura 100) non è mai stato alla Spezia, ma la conosceva a fondo grazie alle relazioni dei suoi ufficiali e le riproduzioni dei suoi cartografi.
Nel 1808 gli spezzini erano, seppure da poco, sudditi dell’impero francese. Da ottimo militare e stratega, anche Napoleone ebbe l’intuizione delle potenzialità del golfo della Spezia. Pensò di fortificare il golfo e farne una base navale, il suo porto militare. Allo scopo inviò una brigata di topografi, ed il capitano del genio Pierre Antoine CLERC, per riprodurre nel dettaglio le rive della costa spezzina (Figura 31). Ma nulla di fatto.
È nel 1849, però, che si materializza il primo progetto, concepito sotto Carlo Alberto e definito con Vittorio Emanuele II.
La previsione fu di un Arsenale Militare nel golfo delle Grazie (Figura 32). A quello seguirono alcune modifiche durante il percorso progettuale, ma nessun intervento.
Bisognerà attendere fino all’8 giugno 1866, affinché il Regio Genio Militare faccia redigere, a Domenico LANTERO, un rilievo dettagliato della valle del Lagora e della costa verso Portovenere. Fu il Piano Generale indicante le Tavolette di rilevamento dell’Area Dell’Arsenale Mil.re Maritt.mo di Spezia (Figura 33).
L’assetto urbanistico della Spezia ritratto dal LANTERO (Figura 34) non differiva molto da quello cartografato nelle due tavole del 1748 (Figura 35) e del 1768 (Figura 36), dal DE COTTE o dalla tavola dell’Atlante vinzoniano del 1773 (Figura 37). E non era molto difforme anche dal Plan de la Ville de la SPEZZA dello STEFANINI, sul quale compaiono sia uno sprugolotto (ma dalla posizione non è lo Sprugolotto Cozzani) e sia il canale a cielo aperto che attraversava il borgo creando non pochi problemi anche igienici.
Ormai siamo alla vigilia delle incisive modifiche ambientale nella valle, ma non solo…

Via Sapri, 19121 La Spezia provincia della Spezia, Italia

Corso Cavour, 19122 La Spezia provincia della Spezia, Italia

Via De Nobili, 19121 La Spezia provincia della Spezia, Italia

Capitaneria di Porto, Largo Fiorillo, La Spezia, provincia della Spezia 19124, Italia Le Grazie, Porto Venere, provincia della Spezia, Italia Vicolo Dello Stagno, 19121 La Spezia provincia della Spezia, Italia

Via Della Sprugola, 19121 La Spezia provincia della Spezia, Italia

Via Dei Molini, 19122 La Spezia provincia della Spezia, Italia

Piazza Sant'Agostino, Piazza Sant'Agostino, La Spezia, provincia della Spezia 19121, Italia

Fezzano, Porto Venere, provincia della Spezia, Italia

Viale Nicolò Fieschi, 19131 La Spezia provincia della Spezia, Italia

Piazza Beverini, La Spezia, provincia della Spezia 19121, Italia

La Spezia provincia della Spezia, Italia

Via Venti Settembre, 19121 La Spezia provincia della Spezia, Italia

Piazza Sant'Agostino, Piazza Sant'Agostino, La Spezia, provincia della Spezia 19121, Italia

Piazza Europa, via Veneto, La Spezia, provincia della Spezia 19124, Italia

Arsenale Militare, viale Amendola, La Spezia, provincia della Spezia, Italia

Arsenale Militare, viale Amendola, La Spezia, provincia della Spezia, Italia

Mirabello Services, Viale Italia C/O Porto Mirabello, La Spezia, provincia della Spezia 19124, Italia

La Spezia, provincia della Spezia, Italia

immagine citata nel testo
Sondra COGGIO, 2024.10.23 IL SECOLO XIX ED LA SPEZIA - Quando i genovesi volevano interrare il golfo

Oggi, 23 ottobre 224, nella rubrica ALBUM LA SPEZIA de IL SECOLO XIX, Sondra COGGIO ha ricordato  Archeomminosapiens nel suo articolo:
Quando nel 1640 i genovesi volevano interrare il golfo

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Archivio di Stato di Genova, Sezione – Cartografia, fondo – Raccolta dei Tipi, disegni e mappe dell’Archivio di Stato di Genova; complesso documentario – Fondi cartografici originari; fondo – Mappe e tipi della Repubblica di Genova; Miscellanea di carte non riconducibili all’ordinamento originario. Pier Paul DE COTTE – (341) – Plan de La Spetia et de ces novuelle fortification (1768).
Archivio di Stato di Genova, Sezione – Cartografia, fondo – Raccolta dei Tipi, disegni e mappe dell’Archivio di Stato di Genova; complesso documentario – Cartografia miscellanea, Documenti iconografici estratti, fondo – Senato della Repubblica. IGNOTO – (1) – Veduta della Città di La Spezia e parte del suo golfo (ca. 1644, apr. 20).
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