Lagora e Lagora (III)

Copertina

Copertina – Acquerello di Edward LEAR, il Golfo della Spezia nel 1862 (da FB_gianpaolo_dulbecco). Seppure una vista in lontananza, è di particolare interesse, in questo dipinto, la porzione fociva della valle del Lagora, rappresentata prima del Canale Lagora.

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Una diatriba sull’acqua dello Sprugolotto Cozzani

Pare che per circa 5 secoli, l’acqua della Sprugola sia servita ad alimentare la principale fontana di acqua potabile della vecchia Spezia.
Era posta presso la porta di Biassa, detta per l’appunto della Fontana. Si trovava all’incrocio della strada dei/per Biassa con via Cristoforo Colombo (Figura 97).
La costruzione di quella pubblica fontana fu deliberata dal consiglio comunale della Spezia nell’anno 1403: …Deliberatum et ordinatum est per consilium Spedie qued quelibetpersona Sindacatus Spedie debeat aportare somas duas ad fontanam que debet fieri ad portam Santi Andree sub pena soldorum… (BOCCA, 2009-2010). Ed è stato proprio in quel 1403 che la Sprugola è stata nominata per la prima volta.
Ma già pochi anni dopo, nel 1489, Baldassarre BIASSA avanzò diritti su quelle acque poiché alimentavano un suo mulino nelle vicinanze. Dalla cartografia di FERRETTO e BRUSCO del 1767 (Figura 62) non pare sia così, ma quella è molto successiva…
Comunque, da questo laghetto, e da alcuni pozzi, veniva attinta l’acqua per il fabbisogno della città fino al 1865.
In seguito ai lavori dell’Arsenale ed al conseguente incremento della popolazione residente e non, fu necessario realizzare un piccolo acquedotto captando una sorgente in località Vivera (Rebocco) che serviva una decina di fontane distribuite per la città, per una portata di circa 260 mc/di.
Cinque anni più tardi fu collegata un’altra sorgente vicina e, dal 1876, allacciando altre sorgenti della Chiappa, fu raggiunta la disponibilità di un migliaio di mc/di (BOCCA, 2009-2010, p.66)

Il secondo Lagora

Fra il 1870 (Figura 76) ed il 1899 (Figura 77) l’ambiente antropico La Spezia ha subito una rapida evoluzione (BOCCA, 2009-2010). Le ricostruzioni di BOCCA, 2009-2010) sono molto esaustive. L’autore ha rappresentato i due momenti estremi dell’evoluzione sulla base delle cartografie storiche, riprese da differenti archivi, e quelle dei nascenti strumenti programmatori, se non proprio ancora urbanistici.
Con la costruzione del Regio Arsenale a Spezia cominciò a farsi sentire la necessità di nuove abitazioni e l’Amministrazione Comunale, di concerto con quella Militare Marittima, fece studiare da una speciale Commissione Tecnica, un piano regolatore per l’espansione della città… (BOCCA, 2009-2010). Alla commissione tecnica presero parte ufficiali del Genio Militare nonché, per il Comune, i signori Calderai, Prato e l’Ingegnere civile Porta. …L’esecuzione di questo piano, che si estendeva dal mare fino all’attuale via Nino Bixio e dal costruendo Arsenale fino alla collina dei Cappuccini, fu dichiarata di pubblica utilità con Decreto Reale del 17 dicembre 1865… (BOCCA, 2009-2010). Fu il Piano Regolatore del 1861. Ma non era evidentemente sufficiente. Così, il Comune di Spezia costituì un nuovo Comitato per studiare l’ampliamento della città. Nel 1871, un nuovo Piano Regolatore materializzò il Quartiere Umbertino e l’ampliamento della città con lo sviluppo urbanistico a monte di Viale Garibaldi.
Tuttavia, le radicali modifiche indotte dalla costruzione dell’Arsenale Militare alla Valle del Lagora, non sono state un punto di arrivo. La situazione della suscettibilità al dissesto idrogeologico della valle, indotto dal nuovo assetto del Lagora, divenuto Canale Lagora, è stata evidenziata dagli studi propedeutici al Piano di Bacino redatto dalla Regione Liguria ed entrato in vigore nel 2003.
L’estensione delle fasce di inondabilità aggiornate relative al Lagora (Tavola 2 e Tavola 3) e quelle del rischio idraulico che comportano (Tavola 2 e Tavola 3) sono esaustive.

Le alluvioni storiche nella valle del Lagora

Agli inizi del Cinquecento  …l’acqua del Lagora invase le case. Di una di queste si salvò solo una tavola di legno con l’immagine della Madonna della Neve … (In realtà pare fosse, all’epoca, semplicemente una Beatissima Vergine, Figura 90). Si gridò al miracolo, e in quel luogo fu eretta una chiesetta per custodirvi il dipinto sacro (Figura 78, Figura 38, Figura 79, Figura 80 e Figura 98), chiesa poi abbattuta nel 1864 per fare posto all’Arsenale… (RAGNETTI, 2004; Figura 81).
Pochi anni dopo, nel 1571, un’altra alluvione sembra sia stata più intensa della precedente. …Il Lagora e gli altri canali debordarono invadendo il borgo e causando gravissimi danni alla chiesa di Santa Maria… (RAGNETTI, 2004; Figura 73).
L’originale piccola chiesa della Madonna del Lagora si trovava a fianco della strada che usciva dalla Porta dello Spedale (la strada della Madonna degli Angeli) diretta al canale di Biasca (torrente Biassa), sul cui argine di addossava. E fu proprio in corrispondenza di questo che rimase fortemente danneggiata nei primi anni Sessanta del XVIII secolo (Figura 78).
Una rappresentazione particolarmente esaustiva, seppure posteriore (FERRETTO e BRUSCO, 1767), inserisce l’edificio sacro in un più amplio corpo edilizio, in analogia alle due rappresentazioni del FOSSATI (Figura 38Figura 79) ed a quella di FONTANESI (Figura 98). Non è certo se i danni e le opere evidenziate da FERRETTO e BRUSCO (1767) si riferiscano a quest’ultimo evento. Tuttavia, la lettura della cartografia suggerisce che l’argine a ridosso della strada sia stato parzialmente asportato proprio a causa di una sventura che l’ha colpito. La ricostruzione dell’argine sinistro pare abbia comportato l’abbattimento della parte di edificio in comune, ma altre opere (una sorta di by-pass ed il rifacimento dell’argine destro) erano in previsione (linee gialle di Figura 78).

immagine citata nel testo

Figura 78 – La chiesetta della Madonna del Lagora, in FERRETTO e BRUSCO, 1767 (A.S.G., 338)

Le esondazioni novecentesche del Canale Lagora (e non solo)

Le cronache ricordano diverse esondazioni causate o originatesi in corrispondenza del corso rettificato del Lagora.
Nel 1900 un primo allagamento avrebbe raggiunto via Chiodo. Poco tempo dopo, l’8 giugno del 1903, sarebbero nuovamente esondati sia il Lagora che altri canali e l’acqua avrebbe raggiunto via Da Passano e quindi via Chiodo (da RAGNETTI, 2004).
Fenomeni ed effetti analoghi si sarebbero ripetuti fino a corso Cavour nel 1913 (Figura 82, Figura 91, Figura 92, Figura 93 e Figura 94). Occorre precisare che altre fonti riferiscono l’ultima immagine della serie (Figura 94) ad un evento successivo, accaduto l’8 giugno 1929. In questi casi, quindi, il condizionale è d’obbligo.
Comunque, chissà se le persone al balcone sopra la Gioielleria Caracciolo, evidentemente il giorno dopo… (Figura 82) erano più interessate all’allagamento o al fotografo.
I riferimenti divengono più certi, naturalmente, per le testimonianze successive. Così, ancora l’8 giugno 1960 un’esondazione avrebbe raggiunto via Sapri (Figura 83).
L’8 ottobre 1968, alle 11:00 circa, una nuova esondazione del Lagora. Dalla sera prima è fortunale e mare grosso. Le difficoltà di scarico a mare dei canali si trasformano ben presto in esondazione. Alle 11:00 circa il Lagora supera gli argini di via Amendola, seppure ancora senza la soletta di copertura, e invade via Chiodo. Alle 13, l’acqua del Lagora raggiunge via Da Passano, il bar Peola e l’edificio sede delle redazioni del Secolo XIX e del Lavoro. In quel frangente, fu immortalato il giornalista Luciano BONATI mentre tentava di raggiungere la redazione del suo giornale, sotto i portici di Vai Chiodo allagata (Foto da SECCHI, 2011), su di un canotto di gomma (Figura 84). Infine l’acqua raggiunse piazza Sant’Agostino.

I giardini pubblici sono sommersi, e in corso Cavour, all’altezza di Melley, la forza dell’acqua del sottostante canale di Piazza fa saltare un tombino creando un fontanile alto due metri. Sempre nel Corso, all’altezza di via Chiodo, la strada
non regge alla pressione che viene dal sottosuolo e si spacca… (RAGNETTI, 2004).

Canale Lagora, un ambiente (ancora) a rischio

Dopo le radicali modifiche indotte alla Valle del Lagora dalla costruzione dell’Arsenale Militare, la storia non si è fermata… e non solo quella delle esondazioni.
Nei primi anni Duemila, fu proposto un progetto, che prevedeva il dragaggio, la rinaturalizzazione ed il ritorno alla destinazione di porto-canale come, nell’idea originaria dell’Arsenale Militare (Figura 85, Figura 86, Figura 87 e Figura 88).

L’idea fu dell’ingegnere spezzino Federico BIFFIGNANDI.
All’inizio l’idea destò un primo brevissimo e molto tiepido interesse, ma presto quel progetto fu completamente abbandonato. Nel frattempo il Piano di Bacino entrato in vigore aveva certificato la pericolosità idraulica del Lagora. Tuttavia non mancarono nuove e fantasiose idee progettuali.
Una prevedeva la reinalveazione del Lagora all’interno dell’Arsenale Militare con, e soprattutto, la destinazione delle aree liberate a viabilità e parcheggi. Idea concepita da Comune e Provincia, ma con fermo di riflessione da parte della Marina.
Una seconda prevedeva il completamento della copertura del Canale (seppure inautorizzabile per legge) a servizio ed integrazione di viabilità e parcheggi.
Ma, nonostante l’elevato inquinamento delle acque del canale e l’invasione di topi nell’attiguo Quartiere Umbertino, prevalse la realizzazione di un collegamento viario fra la Città ed il nuovo porticciolo turistico Mirabello che, di fatto, dimezzò la sezione di deflusso focivo del canale, incrementandone la criticità idraulica (Figura 89).
Il resto è cronaca… e attesa…

Via Sapri, 19121 La Spezia provincia della Spezia, Italia

Corso Cavour, 19122 La Spezia provincia della Spezia, Italia

Via De Nobili, 19121 La Spezia provincia della Spezia, Italia

Capitaneria di Porto, Largo Fiorillo, La Spezia, provincia della Spezia 19124, Italia Le Grazie, Porto Venere, provincia della Spezia, Italia Vicolo Dello Stagno, 19121 La Spezia provincia della Spezia, Italia

Via Della Sprugola, 19121 La Spezia provincia della Spezia, Italia

Via Dei Molini, 19122 La Spezia provincia della Spezia, Italia

Piazza Sant'Agostino, Piazza Sant'Agostino, La Spezia, provincia della Spezia 19121, Italia

Fezzano, Porto Venere, provincia della Spezia, Italia

Viale Nicolò Fieschi, 19131 La Spezia provincia della Spezia, Italia

Piazza Beverini, La Spezia, provincia della Spezia 19121, Italia

La Spezia provincia della Spezia, Italia

Via Venti Settembre, 19121 La Spezia provincia della Spezia, Italia

Piazza Sant'Agostino, Piazza Sant'Agostino, La Spezia, provincia della Spezia 19121, Italia

Piazza Europa, via Veneto, La Spezia, provincia della Spezia 19124, Italia

Arsenale Militare, viale Amendola, La Spezia, provincia della Spezia, Italia

Arsenale Militare, viale Amendola, La Spezia, provincia della Spezia, Italia

Mirabello Services, Viale Italia C/O Porto Mirabello, La Spezia, provincia della Spezia 19124, Italia

La Spezia, provincia della Spezia, Italia

immagine citata nel testo
Sondra COGGIO, 2024.10.23 IL SECOLO XIX ED LA SPEZIA - Quando i genovesi volevano interrare il golfo

Oggi, 23 ottobre 224, nella rubrica ALBUM LA SPEZIA de IL SECOLO XIX, Sondra COGGIO ha ricordato  Archeomminosapiens nel suo articolo:
Quando nel 1640 i genovesi volevano interrare il golfo

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