Le piene storiche del fiume Magra nella piana di Luni

copertina

Copertina – La foce del fiume Magra nel 1915, (fotografia, da FB_franco_bernardini)

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Proemio

Nell’articolo del 12 luglio scorso, Fra Magra e Parmignola: alluvioni storiche a Luni,  è stato trattato prevalentemente delle esondazioni e dei danni prodotti, nella pianura di Luni, dal torrente Parmignola.
Ma, il fiume Magra è di gran lunga il corso d’acqua più importante, dal punto di vista idraulico, con un bacino idrografico di circa 1.715 chilometri quadrati posti a cavallo tra Liguria e Toscana. Di conseguenza assume un’incidenza molto maggiore sull’alluvionabilità della valle e, soprattutto, della sua parte terminale. Tuttavia, i possibili danni ricadevano tutti nei territori della Repubblica e non avevano implicazioni politiche sul vicino Ducato di Massa. Questo spiegherebbe i motivi per i quali era molto più attenzionato il torrente Parmignola.
In ogni caso rimangono riscontri storico-archivistici anche di crisi alluvionali indotte ed innescate dal fiume Magra… Ne vedremo qualche esempio qui di seguito.

Le piene alla foce del Magra fra XVII e XVIII secolo

La prima cartografia relativa a danni indotti dal Magra, non datata, ma riferita genericamente al XVII-XVIII sec., è di ANONIMO e riguarda già Progetti di sistemazione degli affluenti del Fiume Magra (Figura 1).
L’area rappresentata si estende da Falcinello, Fosdinovo e l’Alpe di Carrara, fino al mare. Vengono tracciati i corsi terminali del fiume Magra, con tutti i suoi affluenti maggiori, e quello del Parmignola. Il corso terminale di quest’ultimo è curiosamente rettilineo, passando ad ovest di Nicola e ad est dell’anfiteatro di Luni (Figura 20). Pertanto, all’epoca era stato in qualche maniera già rettificato ed arginato. Inoltre, è curiosamente evidenziata la foce, siglata m.g. (Figura 21).
In aderenza alla foce del Magra è segnalato lo Stagno della Marinella con il suo emissario che sfocia a Bocca dello Stagno. Appare lievemente ostacolato da un’Isola dello Stagno, uno dei ricorrenti accumuli differentemente dimensionati e distribuiti nel tempo. Anche alla foce del Magra ne è presente, forse, una traccia grafica (Figura 21) nella posizione ricorrente sulle mappe e sulle immagini fotografiche (Copertina, Figura 2, Figura 3 e Figura 4).
A Sud del collegamento Sarzana-Avenza si individuano l’anfiteatro (coeliseo) ed i due abitati di Luni: il novo a Ovest ed il vecchio ad Est di un tracciato viario discontinuo, secondario.

Un’indicazione molto originale è il punto 1. della legenda. …I luogo dove era un’ mole da molti paresse piede di un ponte e non è… (Figura 5).
Questa affermazione riporta all’ipotesi su cosa rappresentasse lo Scoglio dell’Angelo (Figura 10, Figura 11, Figura 12, Figura 13 e Figura 14 in Portus Lunae). Se ne ritrova traccia sul VINZONI (Figura 6) e sul DE ROSSI (dove assume una forma molto simile a quella della carta di ANONIMO; Figura 7), riportata dal PROMIS (1838).
Un’ultima prova si ha nel rudere da quei villici chiamato l’Angelo, che è un masso di pianta quadrata, di circa un metro e mezzo di lato, costrutto ad emplecton (Figura 33 e Figura 34 in Portus Lunae) con piccole frombole, creduto avanzo di un ponte, ma che riconoscesi per nucleo di un sepolcro simile a tanti che conservansi presso Roma lungo le vie consolari. Questo rudere è posto vicinissimo al mare ed alla foce del fiume, e segna probabilmente l’andamento di una strada (che però non deve essere l’Aurelia) la quale da Luni dirigendosi alla punta del Corvo costi valicava la Magra, e la sua posizione dimostra chiaramente che da almeno quindici secoli la pianura lunense esiste in tutta la sua integrità presente… (PROMIS, 1838).
Un’ipotesi suggestiva per un ambiente focivo-costiero soggetto ai capricci del Fiume e del mare ed a più impegnativi trasporti via terra…
Altra ipotesi, non meno suggestiva, ma senza prova archeologica, è quella che identifica lo scoglio come basamento di un ipotetico faro di epoca romana o altomedievale.

Il tratto di pianura del torrente Parmignola nel 1626

Il Tipo dei confini tra Sarzana e Avenza del 1626 (Archivio di Stato di Genova) indica che l’alveo del Parmignola lambiva, con un’ampia curva, la collina di Nicola e, dopo la confluenza con il …braccio che và verso Monte Barbuto…, (Figura 19) si dirigeva in territorio toscano (Principato di Massa). Anche su questa cartografia il corso terminale del torrente, a cominciare dal ponte della strada romana (Termine di San Giorgio), risultava rettilineo ed arginato. Così è stato cartografato sul Tipo dei confini tra Sarzana e Avenza del 1626 (Archivio di Stato di Genova; Figura 19).
Appare evidente come esistesse il desiderio del Principe di variare artificialmente anche l’andamento a monte del ponte, eliminando la parte di alveo che scorreva in Toscana per dirigerlo lungo il confine fra i due stati. …Alveo che voria si facesse il Principe alla Parmig.a… Un alveo rettilineo diretto verso il terzo Termine di Confine e quindi, probabilmente, nello Stagno di Carrara.

La foce del Magra, genericamente nel XVIII secolo

Durante un periodo non meglio identificato de XVIII secolo sono stati lamentati danni lungo il tratto terminale del fiume Magra, fra Sarzana e la foce (Figura 8). Di conseguenze è stato redatto un Progetto di lavori da farsi all’alveo del fiume Magra nei pressi della città di Sarzana. L’autore, ancora ANONIMO, ha previsto l’innalzamento di alcuni tratti di argini esistenti ed il prolungamento di altri, lungo ambedue le sponde (Figura 22).
L’unico elemento da segnalare nella parte fociva del fiume è la presenza di un’isola. All’epoca della cartografia appare di forma triangolare (di circa 600 palmi x 270, pari a circa 5.000 mq), destinata a prato (la porzione più interna) ed a coltivo (arborato) quella esposta verso mare (Figura 9).
In una cartografia poco più recente, la medesima isola potrebbe essere stata suddivisa in lotti, ma senza precisata motivazione (Figura 30).

immagine citata nel testo

Figura 18 – …Disegno concernente il riparo progettato al devastamento fatto dal Fiume magra nella Piana di Santo Stefano (ca. 1792)… (Archivio di Stato di Genova)

Intorno al 1729, presso la confluenza del Magra nel Vara…

Intorno al 1729 il problema delle esondazioni indotte da fiume Magra, si è spostato a monte della confluenza con il Vara.
I conseguenti lavori di ripristino e, soprattutto, di protezione della pianura confinante, sono stati precisati da ANONIMO nel …Disegno che contiene il confluente del fiume Magra colla Vara in cui sono marcati a color giallo gli argini per allontanare lo stesso fiume Magra dal territorio di Santo Stefano, di Ponzano e Vezzano (A.S.G.; Figura 10).
Nello specifico, è stata prevista la realizzazione di una serie di argini descritti come …Bastione o riparo, di pali triplicati con gabbione piene di terra dentro di cui si pianteranno dei Piopi… (Figura 11). Sono, in pratica, i precursori dei moderni argini in terra armata e piantumati dell’ingegneria naturalistica (Figura 12). Inoltre veniva realizzata una fascia ripariale di protezione, cioè un’interfaccia di piante idrofile tra la pianura e l’alveo.
I nuovi Bastioni sarebbero stati assicurati ai versanti mediante un …Molo che deve costituirsi in buona muratura per la Testata dei ripari…. Ove possibile sarebbe stato utilizzato allo scopo un …Morello, o tronco di molo esistente
Un intervento molto ampio destinato a proteggere una vasta area agricola in sponda sinistra del Magra.

Le conseguenze della piena del Magra del 1760 ca.

La piena o meglio le esondazioni e, soprattutto, in danni prodotti dal fiume Magra in regione Groppoli devono essere stati diffusi e molto ingenti.
L’area si localizza fra Mulazzo e Filattiera.
Lo confermerebbe implicitamente il fatto di avere riunito ben tre cartografi per redigere il …(Tipo ge)ometrico (…) del Piano del Marchesato di Groppoli Dimostrativo del Devasto et asporto fatto delle (…) Dalle Acque del Foîume Magra De Terreni coltivati, Prativi e Boschivi Di Sua Eccellenza il Sig.r Marchese Giuseppe Maria Brignole Sale Della Mag.ca Comunità e de rispettivi Particolari di Groppoli. Dall’Anno1757. Sin al presente 1760 (Figura 14). Al rilevamento dei danni sono stati chiamati Giuseppe Maria BRIGNOLE SALE, nonché Matteo e Panfilio Jr. VINZONI.
Dopo una prima bozza, i topografi hanno ampliato la carta finale, con riferimenti anche di tipo catastale delle aree danneggiate (probabilmente) e dei relativi proprietari (Figura 17).

I danni del Magra fra 1756 e 1760

In legenda, l’elenco dei danni. …Il colorito Giallo denota li Beni appartenenti a Sua Eccellenza il Sig.r Marchese; gli altri della Mag.ca Comunità, e de Possessori particolari sono descritti alla loro rispettiva ubicazione (Figura 23).
Tutto questo con la complicazione di una sentenza del 14 ottobre 1633 (Figura 15), probabilmente conseguente a precedenti danneggiamenti, che indicava le aree nelle quali si potevano erigere moli ed altre opere di difesa da parte delle comunità Groppolesi (di Groppoli) e Filateresi (di Filattiera, Figura 16).

Fra i danni, e le loro cause, sono lamentate:
– 24. …Machia di Groppoli stata tagliata da Filateresi del 1757. Prima del devastamento
– 24. …Molo raspato: rovinato fatto dalla Comunità di Groppoi del 1756…
– 25. …Riparo di legnami fatto del 1760 d’agosto, ora isolato…
– 26. …Riparo di legno fatto del 1759., che terminato la sera fu dal Fiume portato via il giorno seguente

– 27. …Riparo di legno, ora inutile, che fu fatto del 1760. di luglio
– 28. …Molo fatto del 1760. Longo palmi 60., largo p.mi 8., alto palmi 20:, 14. de quali di fondamento, stato rovinato dal Fiume, che più non si vede
– 30. …Molo fatto del 1760. Longo palmi 60., largo p.mi 7., alto palmi 20:, 14. de quali di fondam.to, rovinato dal F.e, che più non si veda
– 29. …Riparo di legno fatto d.o Anno 1760 avanti l’eseguzione il sud.o Molo, per difenderlo dal Fiume, stato da questo del tutto portato via
– 31. …Riparo di legno fatto del 1759. longo p.mi 150, stato portato via dal Fiume
33. …Linea dimorante sino dove arrivò il Fiume Magra col devasta.to l’anno 1709
– etc.
È del tutto evidente la fragilità di quel territorio, ancora una volta di confine fra comunità differenti e possidenti nobiliari. Sono gli ultimi anni di resistenza dei BRIGNOLE SALE all’applicazione della legge di abrogazione dei diritti feudali (1749) alla quale hanno capitolato nel 1760. Ogni comunità cercava di proteggersi, ma subiva poi i danni dalle esondazioni che avvenivano a monte, in territori dei vicini. Quindi l’insorgere di diatribe e inibizioni a creare nuove protezioni.
Viene poi confermato il susseguirsi degli eventi, anche se meno documentati che non quelli indotti da vicino torrente Parmignola.
Il Fiume (Magra) passava radendo il sito marcato colla scarpata linea rossa. La linea Rossa che comincia dal Prato della Malangiola, e termina al di sotto del Molinaccio, marca fino dove radendo (erosione laterale) ha devastato il Fiume Magra dal 1757 sino al 1760… (Figura 24).

La Relazione idraulica ed il progetto delle opere di difesa di Giacomo BRUSCO (1792)

L’archivio di Stato di Genova conserva una dettagliata relazione (Immagini 2/5, 3/5 e 4/5) conseguente all’alluvione del 1792, con indicazioni progettuali di nuove opere di difesa spondale, lungo l’alveo del Fiume Magra,.
All’epoca fu incaricato de progetto il Capitano, Ingegnere, Giacomo BRUSCO (Figura 25) che, per prima cosa, fece un rilievo topografico dell’area, con particolare riferimento al …corso attuale dell’acqua, el suo declive per quindi passare a proporre quei ripari, che si stimeranno più ovvi, e meno dispendiosi…(Figura 17). Quindi raccolse, in zona, tutte le informazioni possibili da …persone pratiche…, esperti dell’ultima ora, improvvisati, secondo un’abitudine ricorrente nel tempo (Figura 26). Dalla lettura della Relazione risultano notizie ben differenti da quelle derivanti dalla saggezza popolare. Ne è prova il luogo comune che l’argine artificiale ha funzionato finché non ha ceduto.
Ovviamente.
La causa? Non possiamo saperlo. Poteva essere sottodimensionato o la piena essere stata maggiore di quelle note a memoria d’uomo (serie storica) oppure, ieri come oggi, non era stato manutentato…
Ognuno degli intervistati aveva, come ovvio, conoscenze ed esperienze personali differenti. In mancanza di informazioni strumentali, erano difficilmente confrontabili in un quadro oggettivo. Inoltre, da non sottovalutare, la logistica delle proprietà. Ieri come oggi era più incline a volere opere importanti il proprietario dei terreni da proteggere, diversamente da quello in cui dovevano sorgere le opere. E magari anche senza previsione di indennizzo per la conseguente perdita d’uso dei terreni.

Ma il BRUSCO non si era fatto influenzare. …Sopra tali varietà d’idee non ho mancato di fare le mie serie riflessioni, appoggiate sulli principj dell’arte, e consolidate da non poche esperienze di questo genere di ripari… (Figura 27).
La causa riscontrata di quel dissesto fu l’ostacolo opposto da un tratto d’argine alla propagazione, incidente, della piena. Tracimato l’argine, l’acqua aveva eroso violentemente l’alveo antistante creando una buca profonda oltre due metri, che aveva scoprendo le fondazioni, producendo la breccia nel muro ed il collasso (Figura 28).

Costo del progetto BRUSCHI

Danni alluvionali e progettazione si andavano a collocare in un alveo ampio e divagante come quello del  fiume Magra.
Esaminate differenti ipotesi, il BRUSCO individuò la soluzione. …Più plausibile, e lodevole pensiero, a mio giudizio, sarebbe quello di formare il riparo al disotto della Morella dei Mulini, tanto più che anche quando si facesse il riparo alli Dadi sarebbe sempre necessario un qualche lavoro a questa morella dei Mulini, per motivo della Chiusa, o Pescaja necessaria per introdurre l’acqua nella Gora, o Bedale… (Figura 29).
Il costo dell’intervento fu stimato in poco più di 26 mila lire dell’epoca
...Per palmi 860 di Molo da costruirsi alla Morella dei Mulini compresi palmi 60= per rimettere
quella parte di Morella rotta calcolato a lire 24. Per ogni palmo compresi gli opportuni pali                    £ 20640.
Per palmi 1000= di parata di Legni a Cavalletti (Figura 18) calcolata a soldi 30= per palmo                      ”   3000.
E più per lo scavo da farsi per il nuovo alveamento del fiume, considerato in Cannelle Cubiche
400 circa a £ 6:                                                                                                                                                                                           ”   2400.
                                                                                                                                                                                                                           £ 26040…

In questo caso è stata redatta una progettazione, forse qui la prima, conseguente ad osservazioni eseguite in loco e sulla carta. Soprattutto una progettazione tecnica e ben poco influenzata da indicazioni interessate ed opinabili.
Mancavano ancora, tuttavia, quelle osservazioni puntuali che permettessero analisi idrauliche specifiche. I primi dati strumentali di piogge e portate, almeno quelli ufficiali, sono infatti molto più tardi. Bisognerà aspettare almeno un secolo e mezzo per iniziare a raccoglierli e tempi più lunghi per poterli utilizzare.

Marinella di Sarzana, Sarzana, provincia della Spezia 19038, Italia

Ortonovo, Luni, provincia della Spezia, Italia

Nicola, Luni, provincia della Spezia, Italia

Luni Mare, Luni, provincia della Spezia, Italia

Luni Mare, Luni, provincia della Spezia, Italia

Bibliografia

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BINI, M., CHELLI, A., & PAPPALARDO, M. (2006). Geomorfologia del territorio dell’antica Luni (La Spezia) per la ricostruzione del paesaggio costiero in Età Romana. Atti Soc. tosc. Sci. nat., Mem., Serie A (111), 57-66.
BINI, M., CHELLI, A., DURANTE, A., GERVASINI, L., & PAPPALARDO, M. (2010). Nuove indicazioni sulla posizione delle linee di riva di Età Rmana ell’area lunense (Liguria Orientale). Atti Soc. tosc. Sci. nat., Mem.,, Serie A (115), 21-26.
CAGNANA A., G. D. (2021). La costruzione della fortezza bizantina di Luni (SP). Caratteristiche e cronologia da recenti indagini archeologiche. Archeologia Medievale, XLVIII, 187-211.
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QUAINI, ,. M. (2004). Per la storia della cultura territoriale in Liguria: viaggiatori, corografi, cartografi, pittori e ingegneri militari all’opera fra medioevo e modernità. (D. PUNCUH, A cura di) Atti Soc. Lig. St. Patria, nnuova serie, XLIV (CXVIII) (Fc. II), p. 5-58.
REDAZIONALE. (s.d.). Spina, Ercole. Tratto il giorno luglio 11, 2024 da milano-archivi-biblioteca.unicatt.it: https://milano-archivi-biblioteca.unicatt.it/entita/b495100d-9723-48ca-a30a-04fd0793f18e/Spina,%20Ercole/informazion

Riferimenti Cartografici

XVII -XVIII sec., (27) Progetti di sistemazione degli affluenti del Fiume Magra, ANONIMO (Archivio di Stato di Genova, Fondi cartografici originari, fondo Mappe e tipi della Repubblica di Genova, Miscellanea di carte non riconoscibili all’ordinamento originario).
1626, (69) Tipo dei confini tra Sarzana e Avenza. ANONIMO (Archivio di Stato di Genova, Fondo – Mappe e tipi della Repubblica di Genova; Carte riconducibili all’ordinamento originario, FFF: Involto di 160 tipi antichi in un fascio legato segnato FFF).
XVIII sec., (95) Progetto di lavori da farsi all’alveo del fiume Magra nei pressi della città di Sarzana. ANONIMO  (Archivio di Stato di Genova, Fondi cartografici originari, fondo Mappe e tipi della Repubblica di Genova, Miscellanea di carte non riconoscibili all’ordinamento originario).
1729 ca., (215) Disegno che contiene il confluente del fiume Magra colla Vara in cui sono marcati a color giallo gli argini per allontanare lo stesso fiume Magra dal territorio di Santo Stefano, di Ponzano e Vezzano. ANONIMO (Archivio di Stato di Genova, Fondi cartografici originari, fondo Mappe e tipi della Repubblica di Genova, Miscellanea di carte non riconoscibili all’ordinamento originario).
1760  (4).(Tipo ge)ometrico del Marchesato di Groppoli dimostrativo del devasto, et asporto fatto dal fiume Magra de terreni coltivati, prativi, e boschivi di sua eccellenza il signor marchese Giuseppe Maria Brignole Sale della Magnifica Comunità e dei rispettivi... Giuseppe Maria BRIGNOLE SALE, Matteo e Panfilio Jr. VINZONI (Archivio di Stato di Genova, Cartografia Miscellanea, Documenti iconografici estratti, fondo Giunta dei Confini filza 105°/12).
1760 (2). Minuta parziale del tipo geometrico relativo ai danni procurati dall’esondazione del fiume Magra nel territorio di Groppoli. Giuseppe Maria BRIGNOLE SALE, Matteo e Panfilio Jr. VINZONI (Archivio di Stato di Genova. Cartografia, Complesso di Fondi, fondo Raccolda dei Tipi, disegni e mappe dell’Archivio di Stato di Genova, Miscellanea, Documenti iconografici estratti, fondo Giunta dei Confini filza 105°/12).
1792, 15 giugno. (453) Disegno concernente il riparo progettato al devastamento fatto dal Fiume magra nella Piana di Santo Stefano (ca. 1792)…  Giacomo Agostino BRUSCO (Archivio di Stato di Genova. Cartografia. Complesso fondi, Fondo Raccolta dei Tipi, disegni e mappe, Fondi cartografici originari, Mappe e tipi della Repubblica, Miscellanea di carte non riconducibili all’ordinamento originario).

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