Copertina – La Nike di Samotracia (200-180 BC).
È l’cona dei marmi greci. Scultura in Marmo Pario (h. 245 cm) di scuola rodia, (Pitocrito?). Museo del Louvre di Parigi.
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Proemio
…Vi è un numero infinito di diverse specie di marmi, ordinariamente denominati dal loro colore, età, paese, grana … Marmi Antichi, sono quelli, le cui cave si son perdute, o sono a noi inaccessibili, e de’ quali abbiamo solamente qualche pezzo, che n’è rimasto… (AA.VV., 1752).
Fortunatamente sono rimaste le opere d’arte, le statue e le architetture greche. E per fortuna sono rimasti i classici a ricordarci gli artisti, gli scultori e, con loro, il nome e la provenienza dei marmi.
Sono le isole greche l’origine della storia variegata e variopinta dei marmi antichi, dei marmi classici.
In realtà, prima di loro gli Egizi hanno sfruttato lapidei differenti, più duri, per le loro opere monumentali: piramidi, obelischi, statue gigantesche. L’egiziana forza duratura nel tempo a confronto della greca leggiadria.
Poi sono arrivati i Romani.
Si sono ispirati all’arte greca perseguendola anche nella ricerca puntigliosa e maniacale dei vecchi e dei nuovi marmi.
Ogni loro pionieristica conquista era anche una nuova acquisizione di lapidei, di marmi. È sufficiente leggere i tappeti a mosaicio da un punto di vista geologico e petrologico per averne conferma.
…I materiali adoperati nell’architettura furono diversi in Grecia ed in Roma (anche se con molte analogie, n.d.a.). In generale si può dire che furono più comunemente usati dagli architetti della Grecia i marmi, e specialmente quelli che si cavavano dal monte Imetto e Pentelico, quelli dell’isola di Paro, di Efeso, del Proconneso, nonché la pietra tufa e lo spato calcario… (DE RUGGERO, 1872, p. 109).
Vediamone qualcuno…
I marmi greci antichi del Monte Imetto
Il Cipollino verde è un marmo cristallino a grana assai variabile. Deriva da un calcare marnoso che ha subito un metamorfismo di basso grado. Nella composizione della roccia entrano, oltre alla calcite, anche la silice, gli ossidi e/o idrossidi di alluminio, il ferro e il magnesio. Dal punto di vista mineralogico è composto essenzialmente da calcite, muscovite, clorite con, in sottordine, quarzo, plagioclasio, fengite, biotite, talco.
Il …marmo Cipollino, è di un color verde marino, mischiato di onde o nuvole grandi di un color verde smorto. Lo Scamozzi suppone, che questo sia lo stesso del marmo, chiamato dagli antichi Augustum, & Tiberium marmor, perchè scoperto in Egitto a’ tempi Augusto, e di Tiberio… (AA.VV., 1752). Al contrario, all’origine del nome, c’è la scistosità, poiché il litotipo è soggetto a sfaldarsi come una cipolla (GRISELINI & FASSADONI, 1770), lungo i piani cosparsi di mica e clorite.
Erroneamente qualcuno ha ritenuto che …questo marmo deriva dalla compenetrazione di vene talcose nel calcare saccaroide. Offre un campo bianco, con vene, reticolature, zone ondulate, macchie ellittiche ecc., di un colore verde-mare più o meno intenso, talvolta associate con linee rossastre o giallo-brune… (AA.VV., 1873), ma non è così.
Il Cipollino originario, quindi, era di provenienza greca, col nome di …Marmo d’Imetto (DE RUGGERO, 1872, p. 178), Monte dell’Attica… (GIMMA, 1730).
La scoperta: …in tempo di Senofonte fu ritrovato, ed egli fiorì nell’anno, III. dell’olimpiade LXXXXV.A. M. 3550… (ORSINI, 1801).
Plinio ricorda come …Lucio Crasso Oratore (Figura 7) fu il primo ad usare in Roma le Colonne Hymetia, marmo forastiero nell’atrio (Figura 8), e furono sei di dodeci piedi lunghe; e per quelle Marco Bruto per villania lo chiamò Venere Palatina… (GIMMA, 1730). Il Cipollino …ha di singolare che è formato a grandi onde bianche, sfumate di verde pallido a colore di cipolla o d’acqua marina. Le colonne del tempio di Antonino e Faustina nel Foro Romano sono di codesto marmo, e provengono dall’Egitto… (ANATI, 1829; Figura 26).
Prendeva anche il nome di Marmo …di CARISTO (Karystos, n.d.a.) dalla città omonima (…) Il Cipollino comune, qual’è quello di fondo verdastro con vene di verde più carico, fu ed è poco in pregio. È ricercato quello nel quale le liste verdi s’intrecciano sul bianco formando ellittiche figure, e chiamasi MANDORLATO VERDE; se ciò avviene per vene e liste rosse, chiamasi MANDORLATO ROSSO. Vi sono anche altre specie di cipollini, più o meno pregiati. – Lat. Marmor carystium… (AA.VV. COLLEGIO, 1884).
Sempre dal monte Imetto era coltivata una qualità di marmo bianco, statuario, chiamata Imezio. …Era in sì grande riputazione, che d’esso si costruivano tempj, altari, e si scolpivano statue non solo in Atene, ma in tutta la Grecia. Esso era candido, e si estraeva dal monte Imetto d’Atene.. (AMATI, 1829). Secondo tradizione, aveva la particolare caratteristica di dare …odore di gas idrogeno solforato con lo stropiccio…(BELLI, 1842, p. 16). Lo stesso autore indica che da questo marmo fosse stato scolpito, da Skopas ne IV sec. a.C., il Meleagro col cinghiale, del quale è conservata una copia romana nei Musei Vaticani (Figura 9).
Il marmo greco antico Pentelico, Pantelico o Ligolino, dall’Isola di Paros
Il Pentelico è un …marmo bianco che si estrae da’ monti Pentelii della regione Attica. Biza ne fece la scoperta, e formò con esso le tegole e le colonne del famoso tempio di Giove Olimpio, le quali cose furono poi levate e trasportate a Roma per abbellire il tempio di Giove Capitolino… (AMATI, 1829; Figura 10).
Ne parlanoTeofrasto, Strabone e Pausania. Poi Plutarco ricorda …che le Colonne del Tempio di Giove Capitolino eran di Pietra Pentelesa, lunghe, e grosse, le quali avea egli prima vedute in Atene più grosse, perchè poi in Roma le assottigliarono, e pulirono. Natal Conti nella Mythologia lib.7. cap. 16. scrisse, che Cefisodoro, e Senofonte formarono agli Arcadi la Statua di Diana di Marmo Pentelico (Figura 11): e dello stesso furon fatte le Statue di Cerere, di Venere (Figura 12), e di Lucina, ed altra da Euclide Statuario Ateniese appo gli Achei… (GIMMA, 1730). In particolare, quella di Venere (Afrodite appoggiata ad un pilastrino) è una piccola statua in marmo Pentelico, proveniente da Baia, che la ritrae in posa leziosa svelando la bellezza del corpo femminile ed esaltando la potenza dell’eros (da Parco Archeologico dei Campi Flegrei; Figura 12).
Col Pentelico fu edificato anche il Partenone necessitando di un marmo particolarmente duro, quindi adatto a un’opera monumentale (Figura 28). Analogamente ne furono scolpite le statue (Figura 29) ed i fregi (Figura 30), bianchissimi cui solo il trascorrere del tempo avrebbe conferito la celebre patina dorata.
,,,Era detto cipolla, o cipollino statuario. Bianco che pende un poco al giallognolo con poco discernibili vene verdastre derivanti dal talco, e di grana simile al lunense…. (BELLI, 1842, p. 16).
Fu utilizzato per l’Arco di Tito, ma non da solo. Il marmo, Pentelico nelle colonne, fino ai capitelli (Figura 13), poi il lunense nella parte superiore.Ancora, in Campidoglio, per le statue colossali dei Dioscori (Figura 14) e le statue di Menandro e Posilippo in Vaticano.
Dal punto di vista litologico è un marmo cristallino a grana molto fine, sia omogeneo che eterogeneo, scaglioso. Esso è composto prevalentemente da cristalli bianchi di carbonato di calcio. Sono presenti anche fillosilicati (miche, talco), concentrati nelle venature di colore verde (ISPRA).
Figura 38 – Ipotesi delle fasi di estrazione di una colonna, da una antica cava greca di marmo. Inizialmente doveva essere delimitata la circonferenza del monolite che doveva costituire l’abbozzo del manufatto. Quindi la bozza era approfondita scavandovi all’intorno un’intercapedine mediante picconi, picche e mazze, fino al raggiungimento dell’altezza voluta (o possibile, in finzione delle caratteristiche del marmo). Infine il monolito era “staccato” alla base infiggendovi dei culti e, contemporaneamente, agendo con leve in testa. Immagine da Philomène GATTUSO (modificata) per slideshare.net
Il marmo greco antico PARIO o PARO o di PAROS: petrologia
È un marmo cristallino a grana assai variabile, da molto fine a media, omogeneo e compatto. È composto quasi esclusivamente da cristalli bianchi di carbonato di calcio. Il colore è bianco latteo uniforme oppure con macchie grigie. Esistono anche varietà colorate: grigia uniforme con macchie più scure o con bande parallele di colore verde-grigio scuro, oppure con colore di fondo giallo e cristalli grigi trasparenti. Infine anche di colore bianco a toni blu (ALVAREZ i PEREZ e DE BRU DE SALA, 2010). Quando assume nuance …di un bianco tendente al biondo, a grani, o lamelle più grandi… (BELLI, 1842, p. 15) viene indicato come Pario Giallognolo.
La struttura è granulare saccaroide, molto eterodimensionale di cristalli medio-grandi (da 0,20 a 0,46 mm.), con bordi lineari o suturati e piccoli (da 0,08 a 0,20 mm.). I grani sono …poligonali dal contorno trapezoidale (Figura 33), molto caratteristici di queste varietà di marmo (…) Tra i cristalli più grandi, che segnano un certo allineamento, ve ne sono di piccoli (da 0,08 a 0,20 mm.; Figura 34), talvolta racchiusi dai cristalli grandi, che seguono grossomodo lo stesso allineamento. C’è un caso importante che è una alternanza di strati di cristalli spessi e strati di piccoli cristalli di origine cataclastica… (…) Il Paros presenta strutture di ricristallizzazione primaria caratterizzata dalla grana maggiore. Grani allineati di 1,5-3 mm, poligonali-trapezoidali entro i quali si allineano numerosi grani piccoli (0,15-0,80 mm). Linee di esfoliazione nei grani maggiori. Quarzo accessorio in piccoli grani arrotondati, muscovite in lamine deformate e alterate in clorite, diopside, epidoto e grani opachi... (ALVAREZ i PEREZ e DE BRU DE SALA, 2010).
Gli scarpellini lo chiamavano marmo greco duro.
…Il Marmo Greco Pario è simile al Carrarese, alquanto più duro, e più scheggioso nel lavoro; e che nel rompersi si vede sparso di fulgide stellette, è conveniente alla scultura di statue… (IMPERATO, 1672).
È il marmo greco per eccellenza…bianco, e risplendente, così detto dall’Isola di Paro (o Paros, ma si estraeva anche a Nasso-Naxos e Tinos; AA.VV., 1833) nel Mare Egeo… (GIMMA,1730). Stefano Bizantino indicava con maggior precisione …che tal marmo tagliavasi dal monte Marpesio già noto pei versi di Virgilio… (CORSI, 1830). Il monte Marpesio, o Marpissa, si trova a nord-est della città di Paros, Le antiche cave di marmo si trovano appena ad est del villaggio di Marathi (Figura 35).
…Quello è il più antico, e di pregio, e di lui si servivano i primi, che di Scultori ebber fama, e di cui fa menzione Plinio nel lib.36. cap.5. e lo chiamarono ancora Licnite (lychnitëś), lychnite, lychneum , lychnicum, lygdinum, perchè, come scrisse Varrone, si tagliava in cava al lume delle lucerne… (GIMMA, 1730).
Il fatto che la qualità di maggior pregio fosse coltivata in sotterraneo (Figura 36) ne aumenta pregio e valore. Inoltre è interessante l’osservazione che le superfici di frattura fossero …sparse di fulgide stellette…. Queste potrebbero interpretarsi come la riflessione della luce sulle facce dei minuti cristalli di calcite. In ciò pare concordare il Cavalier Dodwel quando afferma che …la parola Lychnites era data al marmo a causa de’ suoi cristalli grandi e lucenti, e della sua qualità semitrasparente... (CORSI, 1833).
Il marmo greco antico PARIO o PARO o di PAROS (Statuario): opere
…Anacreonte Tejo fu il primo scopritore di questo marmo (…) Pausania rammenta molte statue sculte da Fidia, da Prassitele, da Alcamene e da altri con questo marmo. Esso è della più vaga bianchezza, suscettibile di un bel pulimento, e di una durezza mediocre, per cui ha le qualità proprie per tutte le opere di scultura… (AMATI, 1829).
Il Pario è stato coltivato senza interruzione anche dai romani. Domiziano (84-96 d.C.) è stato il primo imperatore ricordato dalle iscrizioni sui blocchi.
Fra le opere realizzate col Pario, prime fra tutte, per bellezza e fama, sono la Venere di Milo (Figura 19) nonché la Nike di Samotracia (Copertina) ricostruita (Figura 27) e conservata al Louvre di Parigi. Nell’arte greca arcaica è da ricordare l’ …Apollo di Paro (Figura 37) (…) ritrovato nel 1901 durante gli scavi dell’Asklepeion di Paros. (…) opera di un artista locale del VI secolo a.C., rappresenta un adolescente (kouros),… Il piede sinistro proteso in avanti, il braccio sinistro col pugno serrato, il viso sorridente e …pieno di vita. La folta criniera è ben pettinata e ricade sulle spalle e sulla schiena come trecce, mentre i capelli sono legati in un nastro davanti. La fronte è decorata con riccioli come quelli trovati su Apollo di Thera. (…) Il kouros era collocato nel santuario del dio Apollo, ed è forse una statua del dio, o l’effigie di un eroe… (Mahir_Patriarxea). La statua è conservata al Museo del Louvre.
Poi, per fare qualche esempio, la Venere pudica dei Medici (Figura 20), la Pallade di Velletri (BELLI, 1842; Figura 21) e la Venere Capitolina (BELLI, 1842; Figura 22) …sono di questo marmo… (AA.VV., 1833).
Sarebbero ancora realizzate col Pario alcune colonne ed il vestibolo del Labirinto di Egitto (Plinio; Figura 23 e Figura 24), le due Statue di S. Tommaso d’Aquino, e di S. Pietro Martire, scolpite da Antonio Lombardo, nella Chiesa di S.Giustina in Venezia. Ed ancora, …nella Cattedrale di Gaeta vi è il Battifterio, già famosa tazza dello stesso marmo, consagrata a Bacco, Opera di Salpione Ateniese (Figura 25), col suo nome inciso in greco, che vi scolpì Dionisio, cioè Bacco Bambino presentato da Mercurio per cenno di Giove a Leucotea fra le danze de’ Satiri, e de’ Baccanti, come ne fa menzione il Pacichelli ne Viaggi… (GIMMA, 1730, p. 8).
Il marmo greco antico di Efeso
Col bianchissimo marmo Efesio fu edificato il famoso tempio di Artemide a Efeso (Figura 31). Vitruvio racconta che fu un pastore, Pissodoro, a scoprirne le cave (petraje) ed a comprendere l’importanza di quella pietra. Poi, all’architetto e scultore Skopas è attribuita la preparazione delle colonne, tutte monolitiche (AMATI, 1829).
Plinio ha prodotto descrizione più accurata del tempio di Artemide. La struttura fu iniziata nel VI secolo a.C. e, secondo Plinio, i lavori perdurarono per centoventi anni. L’edificio era lungo 115 metri e largo 155. Il tempio fu interamente costruito in marmo. Le 127 colonne ioniche erano alte circa venti metri ed erano scanalate con un bordo acuto come nello stile dorico. All’interno del santuario c’era una statua lignea di Artemide Efesina, alta due metri ricoperta d’argento e d’oro.
…Senofonte di Efeso nel suo romanzo Efesiaca, del II secolo, descrive la processione che si teneva durante la festa in onore di Artemide, che scorreva tra la città e il tempio, a una distanza di sette stadi. Nel corteo sfilavano tutte le ragazze della città con eleganti ornamenti e gli efebi. Prima di tutto portavano gli oggetti sacri, le fiaccole, le ceste con le offerte e l’incenso; poi cavalli, cani e armi e utensili per la caccia…
I marmo greco antico Proconneso, Proconnese o marmo Cizico
…Il Proconesso è così detto dalI’Isola di tal nome nella Propontide, di cui fu scolpita la Casa di Mausolo Re in Alicarnasso (Figura 32) Città della Caria, al dir di Plinio lib.6. e Vitruvio lo celebra molto nel lib.2. cap.8.… (GIMMA, 1730).
Il marmo Proconnesio viene descritto a fondo …candido con vene nere, le quali hanno il loro corso diritto, obbliquo, ed anco ritorto. Chiamavasi pure Ciziceno, perchè in Cizico le opere più sontuose si fabbricavano con questo marmo; ed era in tanto pregio, che con esso fu edificata la regia di Mausolo. La cava era nel Proconneso, isola della Propontide… (AMATI, 1829), nel mar di Marmara (AA.VV., 1833). Era anche chiamato Marmo Cizico (dalla vicina città) o Preconnese Bianco e Nero Antico proveniente dall’isola omonima …nella Propontide, ora mare di Marmara. È venato di bianco candido e di nero assai cupo, affatto divisi e mai confusi tra loro; nè un colore prevale all’altro per la grandezza delle macchie, nè quindi si può dire che sia un nero venato di bianco, nè viceversa. È di tessuto compatto, ha frattura regolare e prende pulimento bellissimo. Lat. – Marmor proconnesium…(AA.VV., COLLEGIO, 1884).
Questo marmo banco a grana grossolana con sfumature cerulee e venature nere o grigio-bluastre è stato variamente descritto in letteratura, sia per la qualità variabile che per i luoghi di provenienza di litotipi esteriormente analoghi.
Cosi il Grande Antico Preconnesio viene descritto come …un bel marmo, tenuto in molto pregio, e frequente nei monumenti antichi. Le venature sono bianche e nere, ed avendo analoga disposizione ed uguale sviluppo, è difficile stabilire se abbiasi un marmo nero venato di bianco, o viceversa. Spettano al tipo dei bianchi e neri venati il bianco e nero di Francia (Celtico), il Sant’Anna (di Fiandra), il bigio antico, il bianco e nero d’Egitto, e varii altri, di Baviera, di Sicilia ecc. Nel marmo detto piccolo antico si osserva un miscuglio di macchie bianche e nere uniformemente distribuite… (AA.VV., 1873). Analogamente il marmo Nero Antico Tenario, a …tessitura compatta; grana finissima; colore nero cupo, con rare venuzze bianche, capillari. Prende bellissimo polimento e lo si vede copiosamente usitato negli antichi monumenti. Il nero fino del Belgio, alcune varietà del Portovenere, il nero S. Gallo, in Sicilia, il nero di Spagna, il nero di Bayreuth ecc. sono pure marmi neri di pregio, e di frequente applicazione. (oppure il) …Portoro (…) un magnifico marmo del paese di Portovenere, nel golfo della Spezia. Offre un campo nero intenso, con leggere sfumature grigie e con una rete di venature giallo-dorate di bellissimo effetto. Il lustro ne riesce a perfezione. Spettano a questo tipo il giallo e nero antico (Rodio), ed il giallo e nero di Sicilia… (AA.VV., 1873). In realtà viene fatta qui un po’ di confusione fra Portoro e Portargento, di eguale provenienza dal Golfo della Spezia, ma di differente colorazione delle venature. Giallo dorate nel primo e grigio argentee nel secondo.
Infine, il marmo Celtico, Bianco e nero di Francia che …presenta le stesse tinte del marmo cizico, o proconese, ma non l’uguaglia nella lucentezza e nel vigore; e si distingue da quello perché le macchie non sono decise e separate una dall’altra, ma invece minutamente confuse tra loro e quasi reticolate. È di tessuto compatto ed ha frattura regolare. Lat. Marmor celticum… (AA.VV., 1884).
In ogni caso, il marmo Preconnesio è stato utilizzato in maniera molto maggiore nell’Impero Romano che non in Grecia.
Fayyum, Governatorato di Faiyum, Egitto
Proconeso, isola della Pontide, Turchia
Campi Flegrei, 80078 Pozzuoli città metropolitana di Napoli, Italia
Ymetto, Attica, Grecia
Ymetto, Attica, Grecia
Lemnos Playland, 1ο χιλ. Μύρινας - Θέρμων, Mirina, Egeo Settentrionale 814 00, Grecia
Samothrace, Samothrace, Macedonia Orientale e Tracia 680 02, Grecia
Samotracia (in greco Σαμοθράκη?, Samothràki, in turco: Semadirek) è un'isola greca situata nel mar Egeo settentrionale a nord est dell'isola di Lemno, a circa 40 km dalla costa della Tracia e a pochi chilometri dalla linea di confine con la Turchia (da wikipedia).
Palais-Royal, Place du Palais Royal, Parigi, 75001, Francia
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