Le miniere in Valle Anzasca nel primo Settecento – Appendice Documenti

Copertina

Copertina – Il frontespizio di uno dei fascicoli contenenti le lettere relative alla questione delle miniere della Valle Anzasca sollevata dalla Relazione fatta dal Barone D’ENGELHARDT nel 1725.

Informativa

I documenti illustrati di seguito sono conservati presso l’Archivio di Stato di Milano, Commercio p.a., Cart. 220 fc. Valle Anzasca.
L’Istituto conservatore della documentazione, riprodotta in modo parziale o totale, è l’Archivio di Stato di Milano come da richiesta autorizzazione via mail a as-mi@cultura.gov.it. del 26 aprile 2023 08:51, protocollata con numero 2063/28.28.12 del 27 aprile 2023
La pubblicazione dei documenti riportati di seguito è stata possibile su autorizzazione del Ministero dei Beni e le Attività Culturali.

È fatto espresso divieto di ulteriore utilizzo delle riproduzioni.

Notizie del Barone D’ENGELHARDT sulle miniere della Valle Anzasca (A.S.M., Commercio, p.a., Cart. 220, fc. Valle Anzasca)

Ill.mo Seg. Sig. e G.tore Coll.mo.
2 Ag.o 1725.
In occasione della Visita fatta a Visitatori delle Mappe della Vogogna e Valle Anzascha mi è riuscito nell ricognoscere d.o Paese: da cavare con destrezza e segretezza senza minima pubblicità li seguenti importante notizie, li quali stimo di mio preciso obligo, e per maggiore servigio di S. M. C. e C. da ponere sotto il purgatiss.mo occhio e sempre rettiss.mo riflesso di V. S. Ill.ma.

  1. Nel Territorio di Fumarco Giurisd.ne di Vogogna mi viene assicurato essere due Bocche o sian Cavi di Miniera d’Oro, ed altra Miniera di Piombo, dalla quale ho portato anche meco un piccolo pezzo di Minera per prova, aspettando da persona fidata quanto prima del minerale anche delle altre due d’oro.
  2. a Ciolo Valle Anzascha o sia Monte S. Carlo mi è stato assicurato esser altra Bocca di Miniera d’oro, nella quale tuttavia per adesso non si lavora avendo il feudat.rio volsuto essigere troppo dal huomo ignorante che la lavorava Figura 1).
  3. a Prequartero Valle anzascha è una Miniera d’oro, che passa per la più richa e della quale ho portato meco anche un picholo pezzo di Miniera e veduto lavorare nell Suo Molino la sabia sola col Mercurio. Sono stato assicurato da persona sicura e degna di fede che l’Impresario benche non troppo esperto ne ricavi più di tre doppie al giorno dei quali il feudat.rio ne tira un terzo netto e li altri 2/3 restino al impresario un tal Giac.mo Rabaietti Sindico della Valle per il suo utile e le spese.
  4. In Macugnaga Valle Anzascha vi sono altre Bocche n°. 4. d’oro e li loro Molini li quali tutti quattro lavorano quotidianam.te con Mercurio, di due delli quali ho portato meco miniera e sabbia essendo stato personalm.te dentro. due di dette Bocche hà in impresa il sod.o Rabaietti, la terza un altro Rabaietti antonio, e la quarta un tal Lanti. pagano un terzo netto al feudat.rio e godono il restante per le spese e loro utile.

Le spese consistono ne Operaij per cavare la miniera, li loro Utensili, Polvere, ponti, Molini e Mercurio etc. (Figura 2) Come nella spesa della portatura del minerale dalla Bocha sino a basso a Molini a riva del fiume Anza, e cio Sopra le teste delle donne, per la distanza di circa 2 miglia di Discesa precipitos.ma alle quale Donne si pagha un Soldo per lira di peso.
Il feudat.rio tira il terzo netto computato nella migliore riuscita esperimentata, senza curarsi se li operari, e portatura sia più o meno cara, per ragione del tempo, stagione e siti etc.
De tutti li impresarii Giacomo Rabaietti e meno ignorante delli altri che non sono che paesanni inesperti in tal mestiere e non ne hanno altro lume che quanto ch’anno cavato dal d.to Rabaietti.
Una Persona degna di fede m’ha pure assicurato essere altra Miniera di Cristallo di Rocca nella Valle Bugnancha, della quale m’ha anche data un pezzo pero de piu rozzi, dice che lavora di presente senza tutta via poter accertatam.te dirmi da chi vienne essere goduta
(Figura 3).

Questo è quanto stimo di mio obbligo per puro zelo dell Magg.r Servizio di S. M. C. e C. a raguagliare con tutta segretezza a V. S. Ill.ma alla quale colla solita venerazione e rispetto m’inchino.
di V. S. Ill.ma
Milano II d’agosto 1725
Umil.mo ed Obbl.mo Serv.re 
il Barone d’Engelhardt (Figura 4)

A.S.M., Commercio, p.a., Cart. 220, fc. Valle Anzasca

Copia del Biglietto del B.ne d’Engelhardt…
Trascrizione praticamente identica del precedente, probabilmente ad uso dell’ufficio del Governatore (Figura 5).
Contiene un’annotazione a margine.
Boche d’oro – Piombo

A.S.M., Commercio, p.a., Cart. 220, fc. Valle Anzasca. Copia della lettera scritta al March. di Rialj il 16 agosto 1725 

Copia di Lett.a scritta
al March.e di Rialj
li 16 Ag.to 1725.
Acchiudo à V. E. il Biglietto che si degnarà riconoscere, e Le notizie che contiene, che stimo degne di che sian fatte punti à S.M.C.C., a cio si degni deliberare, e dar i suoi Ces.ij Aug.mi ordini, di quanto io debba operare, e se han dà farsi prendere informazione, accio siano poste in chiaro per il suo Real Erario, giachè tutte le Cose contenute in detto biglietto, et altre molte nelli stessi Lochi, sono state tenute occulte, e non sono state Notificate; onde sarebbero cadute in Commesso in virtù delle Gride: Oltre di che queste Cose sono proprie di S.M.C.C., e ve ne sono altre simili, che han patita la stessa ocultazione per opera di chi le gode, che non credo possa ignorarsi. Non ho voluto dar alcun passo ne communicazione ad alcuno, prima dell’Oracolo di S. M.tà che staro attendendo dà V. E. per ubidirlo, come devo; E chi da la notitia spero li sia osservato il Segreto (Figura 6)

A.S.M., Commercio, p.a., Cart. 220, fc. Valle Anzasca. Nuova lettera del 18 agosto 1725 al Marchese di Rialj

Copia di Lett.a scritta
al March.e di Rialj
li 18. Ag.o 1725.
+
Solo posso soggiungere a V.E. che oltre la notizia, che mi diedi l’onore di portarli riservatam.te la settimana passata, vado scoprendo altre occupazioni fatte dal Soggetto med.mo di altre Rendite, che non si son fatte palesare à Delegati, che andarono à prendere le informazioni; e non furono notificate in esecuzione della p.ma Grida pubblicata sin dalli 19. Aprile delli anno 1719. La onde si doverebbe procedere dalla Gionta, quando non altro, almeno a far le descrivere, come si sono descritte, et annotate universalm.te di Fatti, per potervi caricare il peso che li sarà corrispondente nel Censimento del quale la giusta e Santa Mente di S.M.tà non vuole, che siano almeno eccettuato: Pero io non vi ho voluto dare passo, senza l’Oracolo di S.M., affinchè non si dica che si faccia dà Me, in odio delle tante oppositioni contro il Censimento, di cui si fà Autore principale, questo Soggetto: Attendero dunque dà V.E. il favore, d’aver sop.o di cio l’Aug.ma volontà della M.tà Sua, per ubbidirla come sono tenuto (Figura 7).

A.S.M., Commercio, p.a., Cart. 220, fc. Valle Anzasca. Copia della risposta del 22 agosto 1725

Copia della Risposta Vol.ta
Marchese di Rialj
sotto li 22 Ag.o 1725.
(omissis)

Cosi altresi nella Ces.a V. intelligenza il contenuto del Biglietto del B.n d’Engelhardt scritto a V.S. Ill.ma e dà lei rimessomi acchiuso, e S.M. manifesto una somma compiacenza d’intendere le notizie in esso espresse; Mà siccome in Materia di Minerali conviene aver cognizioni assai ben fondate circa l’Utile, che li Med.mi potessero produrre prima d’impegnarsi a cavarne, et a lavorarli: Così si contenterà V.S. Ill.ma di procurare le circostanze e probabilità più Minute sù questo particolare, et a suo tempo avisarmene per notizia di S.M., et ulteriore sua sovrana Risolutione. Per altro circa la Miniera di Piombo vi sarà da farne poco conto, già che nel Regno di Napoli se n’è scoperta una ricchis.ma e di gran Utile; E quando quelle d’Oro non siano d’importanza, si dovrebbe principalm.te attendere à quelle del Cristallo di Monte o sia di Rocca, il quale è di molta stima, e prezzo, si come ben sà V.S. Ill.ma; et è probabile, che una tale Miniera sia più sicura che quella d’oro che dice il sopraccennato biglietto; Mà sù d’ogni Cosa attendero gli ulteriori avisi di V.S. Ill.ma; quand’Ella ne averà avute più individuali informazioni.
Nel punto delle Miniere resterà V.S. Ill.ma corrisposta dalla mia osservanza colla sollecitudiane de gl’ordini Reali, quando si servirà avisarmelo.
Firmato il Marchese di Rialj
Annotazione a margine: Altra sotto li 12 sett.re 1725 (Figura 8)

A.S.M., Commercio, p.a., Cart. 220, fc. Valle Anzasca. Altra risposta del 29 agosto 1725

Risposta de 29. (agosto) 1725
de S. March.e di Rialj.
La Festa celebratesi ieri del giorno di Nascita della Nostra Aug.ma C.ona, si come ancora gravi negotij che in tutti questi giorni mi son occorsi, e tuttavia mi occupano, non mi permettono di rispondere cosa positiva, si come per altro desiderarsi, sul Contenuto della Ric.ta Lett.a di V.S. Ill.ma de 18. corrente; sicche solo posso accusarlene la ricevuta, ed assicurarla, che non tralascero di dare piena contezza alli Aug.mo Padrone (Figura 9)

A.S.M., Commercio, p.a., Cart. 220, fc. Valle Anzasca. Lettera del 13 luglio 1729

Annotazione:
Viena y Julio 13 de 1729
el Marq.e de Villasor
Ecc.mo S.or
Señor mio. El Ingeniero Baron de Engelhardt presento al Antecessor de V.en essos Ca(…) por medio del Regente de Miro el pap(…) noticias, de que es copia (…) que me ha dado aora; à ignorandose el (..) que entonce huio S.E; me ha parecido da de mi obligacion, dar quenta de su contenido É S.M.; quien espresam.te me manda lo remita É V.; paraque en su visita y aplicando su esperimentato zelo y viva (…)citud, averique si es real la subsistencia de dichas Minas y el producto que se supon, y que con la devida distinta puntualidad informe V. de todo paraque pueda passar (É) S.M. É tomar la resolucion, que Juzgan mas conveniente É su Real servicio, che (Figura 10) signo al de V.mi costante obed.a y affecto, y ruego É Irì S.or le g.le m.s a.s como deseo.
Viena 13 de Julio de 1729 (Figura 11)

A.S.M., Commercio, p.a., Cart. 220, fc. Valle Anzasca. Lettera del 23 marzo 1730

Annotazione:
Commercio Miniere – 1730 = 23 marzo – Sulle miniere d’oro e piombo
della Valle Anzasca e Vogogna (Figura 12 dx)

.448
Ill.mo Sig. mio S.e P.ron Col.mo
Sotto il g.no 11 d’Agosto del 1725 fece V.S. Ill.ma una rimostranza a Sua Ecc.za Il Sig.r Principe Conte Gov.re, accompagnandone alla dall’ora Int.te Col.o Baron d’Engelhart, In cui rifferiva alcune notizie avute d’esservi nelle Valli Anzasca, e Giurisdiz.ne di Vogogna alcune miniere d’Oro, e di Piombo; E desiderando Sua Ecc.za Il S.r Principe Conte Gover.re averne un Duplicato d’Essa Consulta, m’Impone d’Insinuare V.S. Ill.ma a volerlo far cavare e rimettere quanto più presto sia possibile alle sue mani.
Ed Io con q.to motivo per V.S. Ill.ma Div.ma rin.a
Milano 23. Marzo 1730.
S.r Reg.e Pren.te de Mine (Figura 12 sn)

Immagine citata nel testo

Figura 22 – L’Italia nel XVIII secolo (da tuttitemi.altervista.org).

A.S.M., Commercio, p.a., Cart. 220, fc. Valle Anzasca. Lettera del 23 marzo 1730

Ill.mo Señor
Havido supuesto a su E. el S.r Principe Conte Gover.r, que en la Valles Anzasca, y Iuridicion de Vogogna haja una Mineras de Oro, y de Plomo, con que desca, que al Mag.to Ord.rio subministre las noticias, que puede tener acerca de las mismas, y Consiguientem.te me manda decir al S.I. encaráue a d.ho Tribunal que haáa relacion de la que vana en este particular con la possible celeritad. V. g.te V.S.I. m.s a.s.
Milan I marzo 23 de 1730 (Figura 13)

A.S.M., Commercio, p.a., Cart. 220, fc. Valle Anzasca. Lettera del 24 marzo 1730

Annotazione:
Commercio Miniera Oro, Pimbo Valle Anzasca
1730. 24 Marzo
Resa notizia e S.E. di che nelle Valli d’Anzasca, e Giurisdizione di Vogogna ritrovinsi alcune Miniere d’Oro, e Piombo.
Ordina l’E.S. al Mag.to Ord.o che colla possibile brevità informi de lo che gli risulta in q.to particolare.

(Decreto del Mag. Ord. del 24.o3.1730 a firma del Segretario Bellini).

A.S.M., Commercio, p.a., Cart. 220, fc. Valle Anzasca. Lettera del 27 marzo 1730

Annotazione:
Biglietto di S.E. de 27.
Marzo 1730.
Sop.a le Miniere d’Oro, e Piombo
della Val Anzasca, e Vogogna

Ecc.mo Sig.re
Nel giorno 11. d’Agosto delli 1725. in cui suppone V.a E. averli fatta Consulta sop.a le Miniere d’Oro e di Piombo nelle Valli Anzasca, e Vogogna asserite nel Biglietto del B.n d’Engelhard, si ritrovaria in questo Governo il fù Co. di Colloredo e per conseguenza non vi ha d.a Consulta. Su di q.ta dipendenza scrissi bensi in d.a giornata al S.r Ill.mo di Rialj, di che quando. V.E. desiderasse aver i riscontri, li trasmettero subito. E con um.le Riv.za mi riconfermo.
Casa 27 marzo 1730 (Figura 14)

A.S.M., Commercio, p.a., Cart. 220, fc. Valle Anzasca. Lettera del 27 marzo 1730

450
Ecc.mo Sig.re
Acchiudo a V.E. in risposta del Biglietto della Sec.ria di Guerra ricevuto questa Mattina, in data di d.to stesso g.no, le scritture, che si son fatte toccante alle Miniere di Val Anzasca, e Vogogna sino all’anno 1725. E non rimanendomi altro per ora, se non rinnovare a V.E. i miei ossequiosi rispetti, con profondissima Riv.za mi rassegno di V.E.
Casa 27 marzo 1730»

Firmato Vincenzo de Miro (Figura 15)

A.S.M., Commercio, p.a., Cart. 220, fc. Valle Anzasca. Lettera del 27 marzo 1730

Ill.mo Sig.r mio S.r Pr.e Col.mo
Intesa Sua Ecc.za di quanto V.S. Ill.ma Le ha significato In Suo Biglietto d’oggi circa la richiesta Cop.a di Consulta sopra le miniere d’Oro, e di Piombo nelle Valli Anzasca, e Vogogna, mi Impone di dire a V.S. Ill.ma, che non essendovi detta supposta Consulta, si compiaccia rimettere all’E.S. Cop.a di cio che scrisse sopra di tale dipendenza al d.o marchese di Rialj per avere que lumi che si desiderano; E per Int.o a V.S. Ill.ma Prof.ma River.a
Mil.o 27 Marzo 1730 (Figura 16)

A.S.M., Commercio, p.a., Cart. 220, fc. Valle Anzasca. Appunto del … marzo 1730

Annotazione:
marzo 1730
Ord. al Pres.te Miro accio si rimeta un Aug.to della Consulta che fece il d.o Pres.te accompagnando altra del Int.e Col.lo Baron d’Engelard dove raguaglia alcune notizie […] d’esservi nelle Valli Anzasca e Giurisd.ne di Vogogna alcune Miniere d’oro e di Piombo. sotto il g.no 11 Ag.to 1725.
Al Mag.to Ord. che riferisca quali notizie tiene delle sud.te miniere per farne prontam.te relaz.ne a S.E (Figura 17)

A.S.M., Commercio, p.a., Cart. 220, fc. Valle Anzasca. Lettera del 3 aprile 1730

Ecc. Sig.re
Sopra notizia all’E.V. pervenuta di ritrovarsi nella Valle d’Anzasca, e giurisdizione di Vogogna, alcune Miniere d’Oro, e Piombo, si è la medesima servita con Decreti de 24 detto scorso Marzo firmati dal Segretario Bellini, incaricarci di renderla con la possibile brevità informata di quello ci risulta in questo particolare.
Abbiamo percio eccitato il Cancelliere Provinciale a rifferirci le risultanze, e questi ci ha rappresentato, che Giacomo Antonio de Domenici hebbe accorso all’E.V. esponendo, che sperava di poter ritrovare ne monti dell’Ossola, Vogogna, Omegna, e Vergante, o in altri Luoghi di questo Stato, dette Vene Minerali, d’Oro, Argento, Rame, Piombo, o altro, e pero suplicava L’E.V. ingiungere a questo Tribunale che disponesse la providenza più propria, e Le venisse concessa l’opportuna facoltà, di praticare le necessarie diligenze per cavare gl’ennuntiati Metalli; Onde l’E.V. fu servita con Decreti de 19 Giugno 1728 incaricarci divessimo dare sopra l’esposto la providenza, che havessimo formato convenire; per lo che eccitassimo il Regio Fisco, quale fu di sentimento, che si dovessero convenire col detto de Dominici, quelli stessi Capitoli che con altri in simili casi eransi praticati, e quelli stabiliti, se gli dovesse concedere la ricercata facoltà e renderne poi con nostra Consulta intesa L’E.V.
Rimase pero il Tribunale in attenzione di che detto de Dominici comparisse, per darsi à conoscere, e stabilire gl’accenn.i Capitoli, giusto quanto haveva ricordato il Regio Fisco, mà non è più comparso, onde non s’è potuta dare providenza veruna.
Cio è quanto puo questo Tribunale rassegnare all’E.V. su questo particolare, in venerazione dell’incaricatoci coll’ennuntiato Decreto de 24 detto scaduto Marzo, ed alla medesima facciamo dis.ma riv.za.
Di V.E.
Milano 3. Aprile 1730 (Figura 18)

A.S.M., Commercio, p.a., Cart. 220, fc. Valle Anzasca. Lettera del 5 maggio 1730

Ill.mo Sig.re Sig.r P.rone Coll.mo
In esecuzione de sempre Veneratissimi Comandi di S.E. ricevuti con Biglietto di V.S. Ill.ma li 13 Aprile circa quello che mi potesse di più risultare toccante le Miniere della Valle Anzascha devo ossequiosam.te dire alla Med.ma non constare presso di me più di quello, che esprime la mia Relazione sotto li 11. Agosto del 1724. la quale con tutti li altri Ricapiti trasmessimi da V.S. Illma qui ingionti ristituisco, notificandomi con tutta la magg. Venerazione possibile.
Di V.S. Ill.ma
Milano li 5 Maggio 1730
Divot.mo et Oblig.mo Serv.
il Barone d’Engelhardt (Figura 19)

A.S.M., Commercio, p.a., Cart. 220, fc. Valle Anzasca. Nota 26734 del 10 nevoso an.IX Rep.o (18 gennaio 1801)

26734 – IR XV Rub 8 Miniere Agogna Campioni
Libertà
Eguaglianza

Valle Anzasca
Al Cittadino Ministro dell’Interno

Il Cittad.o V.e Commissario del Governo Rossi ha diretto una lettera al Citt.o Can.o Rabbaglietti Vic.o Gen.le della Curia Vescovile di Novara la quale fummi inviata per espresso dal sullod.to Citt.o Rabaglietti come Porzionario nelle sue miniere, essa lettera pero è concepita ne seguenti termini, cioè-

Novara 10 Nevoso anno 9°. Rep.o
Il Comm.o di Governo presso il Dipart.to dell’Agogna al Citt.o Canonico Rabbaglietti V.S.
Il nuovo ordine del Ministro dell’Interno m’incarica di attivare la produz.e di tutti i Documenti, ai quali appoggiano li concessionarij delle Miniere, la loro ragione, e vuol poj che loro si prefiga una termine, trascorso il quale scriva che siansi presentati li detti documenti s’intenderanno decaduti da qualunque diritto sulle Miniere istesse, che riterrà devolute alla Nazione.
Convien pertanto Cittad.o, che non più tardi di tre Decadi mi produciate per copia autentica, ogni e qualunque Carta su cui si appoggia, ed ha relazione il contratto, in forza del quale vi vennero dal Gov.o Piemontese cedute le Miniere da voi esercite.
Una vostra mancanza a tal riguardo mi cagionerebbe il dispiacere di farvi decadere senz’altro da qualunque diritto, che competere vi possa sulle medesime, tale precisamente essendo la Superiore volontà.

Per il Comm.o di Gov.o
V. Rossi

Del che io sottoscritto Porzionario informando con schietta sincerità voi cittadino Ministro vi diro, che il Governo Piemontese non imponeva alcuna altra autorevole intimazione sulle Miniere di Vall’Anzasca, sennonche l’inibizione d’esportar fuori stato il metallo, o sia l’oro che si ricava.
Queste Miniere dipendevano soltanto dalla Casa Borromea, quale non esiggeva, che il sol diritto di signoraggio.
I Mineralisti, dopo d’aver notificato una Miniera a detta Casa, od a suoi Agenti, questa veniva da essi liberamente coltivata e contrattata come cosa propria senza impedimento veruno de’ Borromei ne di Governo alcuno.
Giovami sperare, che prenderete in una indifferente considerazione quella dubbiosa alternativa contingente che da queste se ne perceve, oltre di che, ridotte quasi dette Miniere ad una totale sterilità, ed esaurimento, decadono per lo più le speranze dè stessi Proprietarij, e giornalieri.
Con tale precisa informazione ho ‘l vantaggio d’augurarvi rispettosam.te.
Vanzone 28 nevoso an.o 9 Rep.o
Salute e Considerazione
Gius.e Albasini (Figura 20)

Annotazione sul retro:
Milano 3 ventoso anno 9
Si unisca agli antecedenti
Il Ministro dell’Interno
Pancaldi
Massa Seg. (Figura 21)

Questo articolo fa parte di una serie di scritti presenti sul sito relativi all’oro, alla sua natura e presenza in Italia Settentrionale, con particolare riferimento ai giacimenti ed alle miniere della Valle Anzasca (VCO).

…In Macugnaga Valle Anzasca vi sono delle Bocche … d’oro e li loro Molini … lavorano quotidiana.te col Mercurio…

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