La storia e l’importanza dei portici di Chiavari, analizzando la loro costruzione, evoluzione e il materiale utilizzato. Vengono esplorate le prime fasi edilizie della città e il ruolo delle pietre locali nell’edificazione.
I portici sono una caratteristica distintiva di Chiavari, menzionati già nel XVIII secolo per la loro comodità e il traffico che generavano. I portici sono diventati parte integrante dell’architettura di Chiavari, nonostante modifiche e ristrutturazioni che hanno portato a diverse fasi di intervento e ripristino. La fase edilizia più antica di Chiavari (X-XI sec.) è un insediamento protetto prospiciente il lido: Borgolungo. Un lacerto murario trovato durante scavi archeologici conferma l’epoca di edificazione di Borgolungo e l’esistenza di un corridoio dietro il muro fronte mare. La pietra locale, prima fra tutte la Pietra di Bacezza, è stata fondamentale per la costruzione dei portici e degli edifici di Chiavari.
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1959: scoperta della necropoli predomina di Chiavari.
1960-1969: campagne di scavo archeologico condotte da Nino LAMBOGLIA con applicazione del metodo stratigrafico.
1979: primo allestimento del Museo Archeologico partendo dalla necropoli di Chiavari ed estendendosi via via alle grandi scoperte della cava di Lagorara e delle miniere preistoriche di Libiola e Monte Loreto. Ma senza perdere di vista tutte le altre realtà, dal castellerò di Uscio alla Piaccia di Suvero età….
Oggi il nuovo allestimento con un occhio particolare all’ambiente ed alle risorse del territorio, per arrivare, poi, fino al Medioevo di Chiavari. Infine la pubblicazione della guida al nuovo Museo Archeologico Nazionale di Chiavari
Dal riordino dei materiali del museo archeologico di Chiavari emerge un frammento di ciottolo molto particolare.
È un frammento di ciottolo da ambiente litorale, di arenaria, scavato alla base dello strato romano. La sua particolarità è quella di essere attraversato da una grande quantità di lineazioni, mollite naturali (fratture), ma alcune tracciate o graffiate da azione meccanica.
C’è stata intenzionalità in questo? Ipotesi affascinante…
Di recente il Comune di Genova ha acquistato la Villa Centurione Carpeneto di Sanpierdarena. La notizia fornisce l’occasione a Marisa MACCAGNO di tracciare brevi salienti note sulla vita, i baratte e le opere di Bartolomeo STROZZI che nella villa ha lasciato apprezzati affreschi.
Da alcuni giorni è vivida, sui media e sui social, una polemica sul concerto di Jovanotti previsto sulla spiaggia di Vasto. Il problema? La spiaggia di Vasto è una zona protetta, o meglio lo era… La zona di vasto è una spiaggia caratterizzata da un ambiente dunale. O meglio lo era perché già una volta è stata distrutta per fare posto alle attrezzature per il concerto e poi è stata ripristinata. A questo punto definire quell’area (ex protetta) un ambiente naturale è un po’ azzardato. Rifare il concerto dopo la rinaturalizzazione della spiaggia è discutibile.
La spiaggia di Vasto era protetta perché è un’ampia area dunale. Non si vuole qui entrare nel merito dell’opportunità o meno di spianare un’area di spiaggia con un sistema di dune (naturali o meno) e di portarci 50.000 persone urlanti e scatenate. In questa sede si cercherà solo di spiegare cos’è un ambiente costiero a dune.
Copertina – Giotto, morte del fanciullo di Suessa. Basilica inferiore di San Francesco ad Assisi, 1310. L’affresco del transetto destro riproduce dettagliatamente i meccanismi di collasso dell’edificio in muratura danneggiato dal sisma. Prologo Si sa, l’Italia è un paese sismico.Gli eventi ed i ricordi sono nella memoria di tutti. Così i terremoti più o meno intensi […]
Copertina: immagini delle lastre lavorate ad incastro tipo maschio e femmina, all’epoca del ritrovamento (1966). Costituivano la copertura della tomba 81 della necropoli di Chiavari (VIII-VI sec. a.C.). L’immagine è quella di un pannello del vecchio allestimento del Museo Archeologico di Chiavari (MAC) con foto rielaborate da LAMBOGLIA (1968). Il mistero delle lastre ad incastro della necropoli […]