Dalla storia locale, alla storia del lavoro delle donne. In ogni età e regione le donne hanno avuto un ruolo fondamentale nel lavoro, oltre che nella famiglia. Dai primi raccoglitori – agricoltori il lavoro femminile è stato considerato secondario. Ma, in realtà, è stato fondamentale per abilità e conoscenze. Lo dimostrano le foto delle lavoratrici: sempre pronte al sorriso. Il loro grande pregio e premio. E non solo per loro, ma per tutta la famiglia
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Nel 1968 la miniera di Gambatesa era ancora in piena attività. Il giacimento manganesifero era molto conosciuto ed oggetto di studi da parte di università italiane e straniere.
Nello specifico si interessò di Gambatesa anche l’Università di Losanna che chiese ed ottenne il permesso di eseguire uno studio gravimetrico sperimentale. Fu scelta l’area di Visagna e specificatamente quella del Monte Comunella per la sua posizione rispetto alla lente maggiore in coltivazione.
Seguirono approfondimenti mediante carotaggi ed una revisione critica dei dati sperimentali.
Risalgono alla fine degli anni Settanta del secolo scorso le prime notizie circa la ricerca dei noduli polimetallici dei fondi oceanici.
Notevoli le difficoltà tecniche ed economiche per estrarre quella ricchezza.
La sperimentazione ha dimostrato che oltre a ferro e manganese, quei noduli contengono anche Cobalto, Nichel, Terre Rare ed altri metalli oggi indispensabili per le pile.
La nuova ideologia green, però, non tiene conto delle modifiche ambientali che la loro estrazione produrrà nei fondali oceanici. Ma neppure del fatto che saranno patrimonio di pochissime industrie e monopolio di uno o due Paesi. E, soprattutto, non tengono conto dell’immane problema che si affaccerà al momento dello smaltimento di tutte le batterie di auto, monopattini, etc. che si aggiungeranno a quelle di pc e cellulari, prodotte con quei metalli.
Risalgono alla fine degli anni Settanta del secolo scorso le prime notizie circa la ricerca dei noduli polimetallici dei fondi oceanici.
Notevoli le difficoltà tecniche ed economiche per estrarre quella ricchezza.
La sperimentazione ha dimostrato che oltre a ferro e manganese, quei noduli contengono anche Cobalto, Nichel, Terre Rare ed altri metalli oggi indispensabili per le pile.
La nuova ideologia green, però, non tiene conto delle modifiche ambientali che la loro estrazione produrrà nei fondali oceanici. Ma neppure del fatto che saranno patrimonio di pochissime industrie e monopolio di uno o due Paesi. E, soprattutto, non tengono conto dell’immane problema che si affaccerà al momento dello smaltimento di tutte le batterie di auto, monopattini, etc. che si aggiungeranno a quelle di pc e cellulari, prodotte con quei metalli.
Le prime necessità dell’uomo sono state l’acqua ed il cibo. All’inizio erano disponibili ambedue raccogliendole. Ma poi, soprattutto il secondo, con la scoperta del fuoco doveva essere recuperato con altri mezzi. La caccia necessitava di utensili e, altrettanto, la macellazione e la concia delle pelli. E poi la difesa e l’offesa, la necessità di nuovi ripari e rifugi…
Quindi è stato necessario imparare a conoscere l’ambiente, riconoscere ciò che poteva essere utile ed imparare a produrlo modificando, in vari modi e sempre di più, ciò che era e diventava disponibile.
Imparare a conoscere i materiali… le risorse geologiche.
Riprendiamo ancora una volta il lavoro delle donne nelle miniere e cave della Liguria Orientale. Ma questa volta per dare un nome ad alcuni dei volti delle vecchie fotografie. Con l’occasione sono ricordate altre donne le cui capacità sono state volutamente ed anche violentemente represse. Ma senza riuscirci. Oppure la cui fantasia è diventata professione, anche da lasciare in eredità. Storie che vengono da lontano. Storie comunque grandi.
L’industria mineraria ha avuto un impatto profondo sui territori, sulle architetture, sui paesaggi, sulle società e sugl’immaginari degli ormaie x-distretti minerari. La realtà mineraria ha portato a una tendenziale dicotomia: il “maschile”impegnato nel sottosuolo, il“femminile” ai servizi all’esterno delle miniere.
Gli spazi delle miniere sono diventati luoghi discambio culturale e di richiamo turistico. In più parti sono nate Istituzioni Museali che fungono da contenitore di un passato ancora presente nella realtà oramai ex-estrattiva.
Il convegno propone una riflessione sulla trasmissione della memoria mineraria in tutte le forme culturali (dalla presentazione del Convegno)
Copertina – L’affioramento di diaspri con leccature di manganese che dal Monte Nero scende al torrente Gravegnola ed al monte Sovrani, presso Rocchetta Vara (SP). Imprenditoria spezzina della seconda metà dell’Ottocento Con l’Ottocento e la presenza napoleonica si avvia l’evoluzione industriale, sociale ed economica della Spezia. lo stimolo allo sviluppo è innanzitutto l’idea di creare […]