Un unico capitello figurato nel chiostro dell’isola del Tino: un leoncino, poi una rosetta ed un fiore su lungo stelo in mezzo a fogliami. Un pezzo unico. Le analisi petrologiche hanno indicato che il capitello è stato realizzato da un blocco di marmo aprano. Un riuso? Un elemento realizzato sul posto? In realtà, non c’è grande impiego di marmo apuano sui monumenti dell’isola. Un’importazione?
Sono stati cercati confronti, ma…
Archivio Tag: #sanvenerio
L’isola del Tino. Da rifugio ascetico di Venerio, a opulento cenobio medievale benedettino, da punto di segnalazione, a cava di portoro e sede di fornaci dal XVI secolo, da faro a batteria militare, da punto di riferimento religioso e isola di luce, da cantiere di studio a speranza di apertura culturale.
Le aspettative sono tante ed oggi con i risultati degli ultimi sci archeologici e dei conseguenti studi sono ancora di più.
Purtroppo l’ostacolo è ancora nella resistenza a concederne la fruibilità
Un lavoro del 1984-85 pubblicato come resoconto nel 1987. un’analisi di tipo geologico-petrologico eseguita sulla muratura di un paramento della Pieve di San Venerio in Antoniano.
Ma soprattutto il ricordo di una delle prime esperienze in questo campo. In quel caso fu condotta con il collega Stefano PINTUS, nell’ambito degli scavi diretti da Eliana Maria VECCHI.