Ristabilito in diritto sulle miniere goduto dalla famiglia BORROMEO, dopo il contenzioso con i D’ADDA, le attività furono regolate da una serie, sempre la stessa, di capitoli, stesi nelle successive concessioni
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Ristabilito in diritto sulle miniere goduto dalla famiglia BORROMEO, dopo il contenzioso con i D’ADDA, le attività furono regolate da una serie, sempre la stessa, di capitoli, stesi nelle successive concessioni
La successione di Giovanni Borromeo innescò diversi problemi per la divisione dei feudi fra gli eredi. Si complico’ anche la situazione amministrativa privilegiando ed incrementando le attività clandestine. queste furono ulterioremente favorite dalla crescente richiesta di minerali preziosi, connessa alla diffusa penuria di disponibilità instauratasi sui mercati italiani a partire dalla fine del XVI secolo.
Tuttavia bisogna lasciar decorrere almeno un secolo (fino al 1642) per trovare nuovi riscontri storici sulle attività minerarie anzaschine.
Entro’ quindi di scena la famiglia D’ADDA che, con l’esperienza maturata nelle miniere della Valsesia e con l’autorizzazione di Milano, entro’ di prepotenza sulle potenzialità della Valle Anzasca.